Sulla base della passata esperienza, si può presumere che accogliendo la richiesta i giudici della Corte fissino l’udienza per mercoledì o giovedì prossimi, in tempo quindi per prendere una decisione prima della scadenza della proroga. Nel caso della concessione dell’estensione del permesso si creerà un altro spazio temporale che diplomazia e politica dovranno sfruttare al meglio. In un eventuale scenario di rigetto della richiesta, invece, il governo italiano deciderà sul da farsi, e ovviamente non si tratterà di una scelta fra le più semplici. Quanto succederà, peraltro, avrà un riflesso sull’altro Fuciliere bloccato in India, Salvatore Girone, che continua a risiedere nell’ambasciata d’Italia e che, in occasione delle festività pasquali, ha ricevuto da alcuni giorni la visita della moglie e dei suoi due figli. Anche la sua situazione, ovviamente, viene esaminata con la massima attenzione dall’ambasciata e dalle autorità italiane. Una sua richiesta di permesso per recarsi in Italia e ricongiungersi con la sua famiglia è stata respinta a metà dicembre e questo ne ha fatto, secondo alcuni analisti, quasi un ostaggio nelle mani della giustizia indiana, complicando una situazione di per sé già estremamente difficile. L’analisi del caso sembra essersi infatti arenata perché dopo l’accettazione da parte della Corte Suprema indiana dell’esclusione della legge per la repressione della pirateria marittima (Sua Act), la polizia investigativa Nia non è in grado di presentare i capi di accusa, perché solo quella legge poteva estendersi fuori dalle acque territoriali dell’India.