Le scelte fatte da M5s e centrodestra sulle cariche istituzionali “sono scelte politiche”, ed ora quelle forze “devono dimostrare se sono in grado di avanzare proposte praticabili”. Il segretario reggente del Pd, ha appena concluso le consultazioni al Quirinale con il Capo dello Stato Sergio Mattarella. Parla solo Maurizio Martina, chiarisce che l’esito delle urne “non ci consente di formulare ipotesi di governo che ci riguardino”, mette in mora “le altre forze della potenziale maggioranza”, che non nomina, dicendo che la campagna elettorale e’ finita ed e’ ora il tempo “di tornare i piedi per terra”. Poi Martina richiama i quattro punti “essenziali per il Paese” e “centrali per la nostra iniziativa di minoranza parlamentare”. Questi: questione sociale, lotta alle disuguaglianze per ridurre il disagio sociale.
“Siamo in campo per rafforzare, in coerenza con il lavoro fatto in questi anni” gli interventi di sostegno sociale, in particolare pensando alla lotta alla precarieta’ e nuova occupazione. Qui anche il taglio del costo del lavoro a tempo indeterminato, la riduzione delle tasse per chi crea lavoro e del cuneo fiscale per i lavoratori. Il Pd conferma impegno per la lotta alla poverta’, anche con l’estensione del reddito di inclusione. Martina prosegue la definizione delle coordinate programmatiche imprescindibili indicando “il controllo della finanza pubblica”: “Lo Stato deve essere amministrato come si amministrano le famiglie, bilanciando entrate e uscite”. Altra questione, “lavorare sul tema della gestione del fenomeno migratorio”, con “interventi precisi e non soluzioni propagandistiche”. Senza dimenticare la “conferma del quadro di alleanze internazionali” e il rilancio dell’impegno europeista del Paese.