Torna a crescere, seppur lievemente, la disoccupazione in Italia. A marzo il tasso, secondo le stime provvisorie dell’Istat, è salito all’11,7% (+0,1 punti percentuali) e l’esercito dei disoccupati è tornato sopra la soglia dei 3 milioni. Ma la novità è il calo degli occupati tra gli ultracinquantenni, -55mila in un solo mese. Per gli over 50 il tasso di occupazione, in crescita ormai da diversi mesi, subisce dunque un “assestamento”. Va meglio, invece, per i giovani: il tasso di disoccupazione degli under 25 è in calo al 34,1%, si tratta del dato più basso dal febbraio del 2012, ossia da cinque anni. I giovani under 25 occupati aumentano di 24mila unità nell’ultimo mese. Sul fronte dell’occupazione, in generale, la situazione è sostanzialmente stabile. Resta pressoché invariato il numero di occupati maschi mentre è in lieve calo quello delle donne (-0,1%). Cresce il numero di lavoratori dipendenti (+63 mila), sia permanenti (+41 mila) sia a termine (+22 mila), mentre calano gli indipendenti (-70 mila).
Il tasso di occupazione è stabile al 57,6%. Su base annua, a marzo si conferma la tendenza all’aumento del numero di occupati (+0,9%, pari a +213 mila). La crescita riguarda i lavoratori dipendenti (+310 mila, di cui +167 mila a termine e +143 mila permanenti) mentre calano gli indipendenti (-97 mila). Per il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, i dati “ci consegnano un quadro dell’occupazione stabile su base congiunturale e in crescita su base annua. Tenuto conto delle dinamiche demografiche, nel corso dell’ultimo anno l’occupazione aumenta in tutte le fasce di età”. Il ministro ha poi sottolineato che “da febbraio 2014 cresce di 734mila unità il numero degli occupati”. Secondo il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, “ci sono segnali timidi ma interessanti, soprattutto in termini di ripresa di investimenti privati” e “c’è una leggera ripresa” dell’occupazione, in particolare quella giovanile. La Cisl, con il segretario confederale Gigi Petteni, chiede che sul tema del lavoro giovanile si faccia “di più e subito”: i giovani devono essere “rimessi al centro dell`agenda politica con una serie di misure mirate”. Per Guglielmo Loy della Uil il fenomeno nuovo che ha interessato gli over 50 si spiega “anche, con la riduzione temporale degli ammortizzatori sociali, cassa integrazione, ed il venir meno dello strumento della mobilità”.