Massacro di cristiani, l’appello del Papa: “La comunità internazionale non guardi altrove”

Da Piazza San Pietro si alza nuovamente il grido di Papa Francesco. Un appello alla comunità internazionale affinché non si giri dall’altra parte ignorando il massacro di cristiani che, quotidianamente, va in scena nel mondo. Il pensiero va ovviamente all’ultima tragedia, l’esecuzione di 148 studenti nell’università di Garissa in Kenya. Ma sono tanti i luoghi in cui i cristiani vengono perseguitati per la loro fede. Non a caso il Papa li paragona ai martiri dei primi secoli: “I cristiani perseguitati nel mondo sono i nostri martiri di oggi e sono tanti, possiamo dire che siano più numerosi che i primi secoli. Auspico che la comunità internazionale non assista muta e inerte di fronte a tale inaccettabile crimine, che costituisce una preoccupante deriva dei diritti umani più elementari. Auspico veramente che la comunità internazionale non volga lo sguardo da un’altra parte”.

In piazza anche il Movimento Shalom che, come ha ricordato il Pontefice, è giunto oggi “all’ultima tappa della staffetta solidale per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle persecuzioni dei cristiani nel mondo”. “Il vostro itinerario sulle strade è finito – ha sottolineato Francesco -, ma deve continuare da parte di tutti il cammino spirituale di preghiera, preghiera intensa, di partecipazione concreta e aiuto tangibile in difesa e protezione dei nostri fratelli e delle nostre sorelle, perseguitati, esiliati, uccisi, decapitati, per il solo fatto di essere cristiani”.

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