Mastella battezza ‘Noi di Centro’: “Mattarella pare che non ci sta…”

Memo per Letta: limitati a Ulivo, Udeur affondò Prodi

Clemente Mastella

“Non tiriamo per la giacca Sergio Mattarella. Lui è una grande persona sul piano umano e su quello politico. E pare proprio che non ci stia…”. A trenta giorni esatti dal primo giorno utile per il Presidente del Parlamento in seduta comune Roberto Fico per fischiare l’entrata in campo delle squadre nella partitissima Quirinale 2022 convocando la prima seduta dei Grandi Elettori, Clemente Mastella – reduce dalla vittoria in solitaria a Benevento dove ha ottenuto la conferma a Sindaco contro gli altri due schieramenti- al teatro Brancaccio di Roma battezza il suo nuovo partito dei moderati centristi “Noi di Centro”. Un partito, come da natura, storia e tradizione di Mastella nè di centrodestra né di centrosinistra. Ma aperto al dialogo e alla collaborazione con entrambi, tagliando le estreme. In particolare se a Cinque Stelle. E deciso, a partire dalla partitissima del Quirinale “a contare, anziché farci contare…”. Perché “quando sarà il momento noi sceglieremo anziché farci scegliere”.

Mastella parla della sua nuova creatura come di una “Margherita 2.0”, ovvero la figlia centrista di sinistra della democristiana che poi si fuse con i Ds per dar vita al Pd. È vero che la manifestazione del Brancaccio è in diretta streaming sui social e quindi il al 2.0 indubbiamente ci sta. Ma il richiamo più calzante per il battesimo di Noi di Centro sembra quello che pure non manca all’Udeur. Ovvero la creatura di Mastella che nel affondò il governo Prodi II. Era a sua volta nata dalla costola dell’Udr: altra forza politica targata Mastella, messa in piedi con Francesco Cossiga e diversi parlamentari di centrodestra e centrosinistra usciti dai partiti di elezione per colpire e affondare, con successo, il governo Prodi 1 che aveva portato con il Professore e Ciampi l’Italia nell’Euro.

Ora che invece a palazzo Chigi c’è l’ex Governatore di Bce e Bankitalia Mario Draghi, candidato naturale numero uno per il Quirinale 2022, Mastella, l’esperienza dell’Udeur la ricorda al segretario del Pd Enrico Letta. “Voglio ricordare a Pd e Letta che dal 2006 quando c`era l`Udeur – dice- il Pd non ha più vinto un`elezione politica. Gli do un consiglio: voi fate l’Ulivo. Perché se invece inseguite i Cinque Stelle non andate da nessuna parte. Io, per parte mia, voglio fare una cosa diversa: aggregare a partire da me un`area di centro, che esiste. Oggi bisogna ricomporre questo. La Dc è irripetibile. Il mio invito è a tutti. La mia idea è quella di una Margherita 2.0: quelli che sono al centro devono mettersi assieme. Meno Calenda, che è un personaggio stravagante, un po` tolemaico: pensa a se stesso, non so dove andrà, farà la fine dell`asino di Buridano, io vado avanti a prescindere da lui”. Insomma, “bisogna creare un`area centrale che si allea, lo dico a Quagliariello e Rosato: un`alleanza al centro è necessaria al Paese”.

I centristi di centrosinistra di Italia Viva e quelli di centrodestra di Coraggio Italia sono infatti primi interlocutori di Mastella, rappresentati fisicamente in platea al Brancaccio gli uni da Ettore Rosato e gli altri da Gaetano Quagliariello. Ai quali Mastella prospetta battaglie politiche comune, a partire dal ridimensionamento del potere della magistratura. “Bisogna – afferma – che la politica recuperi con la giustizia e viceversa. La magistratura ha il dovere di rispettare il mondo politico, non deve andare al di là”. E “viste le mie vicende, capisco anche le vicende di Renzi”. E allora, dice chiamando direttamente in causa Rosato, “bisogna fare assolutamente qualcosa” perché “c’è un cancro da estirpare che non non è la magistratura in quanto tale e che noi rispettiamo” ma il giustizianalismo che gli anni di gestione pentastellata a via Arenula avrebbero amplificato. Quindi giù altre bordate contro il partito “degli uno vale zero” di Conte e Grillo che “proprio anche su questo palco esprimeva da sempre la sua teatralità” ed altr non hanno espresso che “eccentricità”. Il partito di Fico “che prima arrivava in pullman e ora arriva con dieci auto di scorta”. E che pare “ora aver recuperato” la dignità del 2×1000″. “In realtà – conclude Mastella- avevo pensato un altro nome per questo nuovo partito: “Meglio noi”. Ovvero: “meglio noi che quelli di oggi…”.