Clemente Mastella resta sindaco di Benevento. Settantaquattro anni, ministro della Giustizia nel governo Prodi II, ministro del Lavoro nel Berlusconi I, deputato Dc per otto legislature consecutive, fondatore dell’Udeur, ha battuto al ballottaggio con il 52,68% Luigi Diego Perifano, candidato del Pd. Dopo aver sfiorato la vittoria al primo turno con il 49,37%, Mastella ha fatto una campagna in vista del ballottaggio senza risparmiare colpi all’avversario e al segretario del Pd, Enrico Letta, giunto in città per appoggiare Perifano. “Una battaglia – ha ricordato in collegamento con La7 – che mi ricorda la prima volta in cui sono stato eletto. Letta è venuto a Benevento a codificare una sorta di strana alleanza da destra all’estrema sinistra passando per il leader di una loggia massonica di Benevento. Io giocavo da solo con la mia gente, il mio popolo. Dall’altro lato c’erano quattro deputati 5 stelle, l’ex sottosegretario del Pd, con Letta allenatore, ex sindaci e deputati…tutti contro di me. Il Ministro Orlando anziché impegnarsi per il lavoro è venuto qui a vedere come si lavorava”.
La vittoria di Mastella è un caso a sé, non può essere ascritta né al centrosinistra né al centrodestra. L’ex guardasigilli infatti era appoggiato da Forza Italia, da una serie di liste civiche, da Italia Viva (che però non ha presentato un proprio simbolo nella città campana) e del governatore della Campania Vincenzo De Luca sotto le insegne della lista Sannio Libero. Non da Fratelli D’Italia che aveva una sua candidata al primo turno, non dalla Lega rimasta ufficialmente neutrale. Il sindaco di Benevento si è legato al dito il mancato sostegno del Pd: “Voglio ricordare a Letta che ha ragione a essere soddisfatto ma senza centro in Italia non si vince. Pd e M5s a Napoli sono al 21,5%, io in Campania ho preso 105mila voti”. Mastella ha ricordato che il Pd “non vince un’elezione politica dal 2006 dove c’era il mio Udeur, ha vinto con Udeur Campania con quasi 300mila voti. Letta faceva meglio a star fuori soprattutto dove c’è un partito disarticolato. Io sono stato leale col Pd a Napoli, ho votato col Pd a Caserta e grazie ai nostri voti ha vinto il candidato del Pd a Caserta. È stata una vergogna presentarsi contro di me a Benevento, ha dell’incredibile”.
Mastella precisa che non ha altre velleità al di fuori dell’amministrazione cittadina, ma si rivolge a Matteo Renzi e Carlo Calenda: “Invito Renzi e Calenda a fare un’azione di centro, un’autentica conquista del centro. Io che mi chiamo Mario Clemente sono diventato Mario contro Silla. I ricchi della città sono stati sconfitti in maniera irrimediabile e mi son sentito Mario rispetto a loro. La mia vicenda è amministrativa, ho scelto di essere il sindaco della mia città e non vglio fare altro ma da domani parte anche l’idea di centro con chi ci sta in Italia. Sono tanti che mi hanno chiamato, incoraggiato. Chiamo a raccolta tutti gli italiani: metteremo le ali all’idea del centro di cui c’è bisogno. Ci vedremo alle prossime elezioni anche con Letta. Mi posso un po’ divertire, mi presenterò da qualche parte come ha fatto lui, speriamo in migliori risultati a differenza sua”. Mastella, in collegamento con Enrico Mentana dal comitato elettorale di Benevento con davanti a sé i suoi nipotini, è senza freni: “Si è riunita la mia famiglia, sono grato a loro, è stata una cosa umanamente difficile, avevo tutti contro. Tranne i ragazzini della città che hanno fatto il tifo per me perché chiudo le scuole appena c’è tempo avverso. Hanno sensibilizzato le famiglie a votarmi…”.