L’Italia al presidente degli Usa Donald Trump “ha costantemente ribadito che lo spirito transatlantico va mantenuto con forza in ogni ambito, in ogni settore. In questo spirito auspico che l’avvio della nuova legislatura europea contribuisca a una visione collaborativa” anche sul tema dei dazi che verranno imposti dagli Usa. Parla il capo dello Stato Sergio Mattarella dopo il colloquio a Washington con Donald Trump. “Puntiamo a soluzioni negoziali – ha detto ancora – le tensioni non giovano ad alcuno, crediamo che una reciproca imposizione di dazi sia dannosa per entrambe le nostre economie”. Mattarella è arrivato ieri negli Stati Uniti dove, accompagnato dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio e dal ministro dell’Innovazione Paola Pisano, sarà in visita fino al 20 ottobre. Il primo impegno ufficiale a Washington dove il presidente della Repubblica ha avuto un colloquio con Trump nello Studio Ovale. Un rapporto di “amicizia solida”, tra due alleati i cui rapporti “non sono mai stati cosi’ buoni”.
Ma, nonostante il quadro di collaborazione e storica alleanza, le differenze ci sono e il delicato colloquio tra Sergio Mattarella e Donald Trump non e’ bastato a cucire tutti gli strappi, piccoli o grandi, di questi ultimi mesi, a cominciare dai dazi che entreranno in vigore da domani. “Quei dazi sono per noi un risarcimento. L’Europa ci ha trattati malissimo e quindi andremo avanti cosi'”. Dopo aver parlato per mezz’ora di Siria, ritiro delle truppe americane e tanta politica interna dallo Studio Ovale della Casa Bianca – confermando cosi’ una rottura traumatica del cerimoniale presidenziale – Donald Trump risponde con durezza alla proposta di Sergio Mattarella che con difficolta’ era riuscito ad introdurre il tema dei dazi Usa ai Paesi dell’Unione europea, condannati dal Wto ad un risarcimento di 7,5 miliardi per gli aiuti di Stato forniti ad Airbus. La lettura a caldo di questa lunghissima giornata alla Casa Bianca del presidente della Repubblica e’ univoca: “scontro”. Siderale la differenza di stile e di impostazione politica tra i due presidenti: da una parte un Trump bulimico e perennemente all’attacco del partito democratico, dall’altra un Mattarella espressione del dialogo, riservatissimo e visibilmente perplesso in conferenza stampa di fronte all’inarrestabile logorrea del padrone di casa.
Difficile fare calcoli esatti, ma Trump ha parlato almeno venti volte piu’ di quanto abbia voluto – e potuto – fare il capo dello Stato che, comunque, ha risposto punto per punto ai temi caldi. Anche sul versante della difesa comune, Trump non ha esitato a richiamare i partner Nato a rispettare gli impegni nei budget di spesa (arrivare al 2%), sottolineando che l’Italia, come, fra gli altri, la Germania, ancora non li centra. Mattarella ha replicato ricordando non solo che l’Italia “è il secondo contributore Nato per quanto riguarda le missioni militari internazionali”, ma che contribuisce attivamente alla sicurezza comune anche con i famosi F35, di cui sei esemplari pattugliano i cieli d’Islanda. Il Capo dello Stato non ha voluto esprimere giudizi sulla scelta di Trump di disimpegnarsi dal confine turco-siriano, ma ha espresso tutta la contrarietà dell’Italia all’operazione militare unilaterale che la Turchia ha successivamente messo in atto: “Platone è un amico, ma più amica è la verità”, ha detto, citando una massima latina da applicare ad Ankara alleata nella Nato. Un alleato che rischia di dare “spazi impensati” ai terroristi dell’Is.
Il sereno e’ invece tornato sul 5G, tema caro oltreoceano, tanto che Trump ha espresso il suo “plauso” per la legislazione italiana e Mattarella ha spiegato che “l’Italia e’ molto attenta alle esigenze di sicurezza nazionale”, vuole mantenere rapporti con la Cina ma con condizioni di parita’ e di rispetto della proprieta’ intellettuale. E lo ha fatto, Mattarella, con toni fermi e pacati, in plastico contrasto con la veemenza anti-cinese del capo dell’amministrazione Usa (“Se avesse vinto la mia antagonista -ha detto tra l’altro nello Studio Ovale, riferendosi a Hillary Clinton- oggi la Cina ci avrebbe soppiantato come leader mondiale”). In serata, s’è svolto un ricevimento in onore del presidente Mattarella alla presenza della comunità italo-americana. Oggi Mattarella incontrerà al Campidoglio, sede del Congresso, la Leadership della Italian American Congressional Delegation e, successivamente, la Speaker della Camera dei Rappresentanti, Nancy Pelosi. Il Presidente della Repubblica si trasferirà, quindi, a San Francisco dove domani, venerdì 18 ottobre, visterà le start-up Kong e Nozomi Networks. Mattarella sarà poi all’Università di Stanford per partecipare al Forum d Innovazione Italo-Americano. Nel pomeriggio incontrerà il sindaco di San Francisco, London Breed e la collettività italiana. Sabato 19 ottobre, prima del suo rientro in Italia, il presidente della Repubblica incontrerà il Governatore della California, Gavin Newsom.