Mattarella davanti al Papa richiama istituzioni a responsabilità
Un confronto sulla dignità della persona, su lavoro e giovani e sull’ambiente
“Responsabilità”. È la parola chiave, quella che più è ricorsa oggi nelle dichiarazioni alla stampa svolte dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella dopo l’incontro al Quirinale con papa Francesco, in visita ufficiale al Colle in restituzione ad analoga visita fatta in Vaticano dal capo dello Stato nel 2015. Una assunzione di responsabilità chiesta da Mattarella alle istituzioni, ai “pubblici poteri”, alle forze sociali nel campo del lavoro (con conseguente attenzione alla centralità e alla dignità della persona), verso i giovani, nel rispetto dell’ambiente, nell’affrontare – facendo un fronte comune internazionale – il problema dei migranti e quello della “barbarie del terrorismo”. Un discorso netto, quello del presidente della Repubblica, e attentamente ascoltato dal Pontefice che ha poi, in occasione del suo intervento, posto l’accento sul dramma dei migranti (in precedenza, ascoltando questo passaggio del capo dello Stato il Papa aveva chiuso gli occhi e aveva annuito, volendo evidentemente sottolineare la gravità del tema), sulla necessità di avere un lavoro dignitoso, sul tragico terremoto dell’Italia centrale.
Per Mattarella la prima responsabilità che deve “declinarsi, quotidianamente, all’interno delle Istituzioni”, è di “affermare quei valori di centralità della persona, di giustizia, di solidarietà, di condivisione”. Chiaro il richiamo all’occupazione quando Mattarella ha ricordato (citando a sua volta un intervento del Papa) il primo articolo della Costituzione secondo il quale “attorno al lavoro si edifica l’intero patto sociale”. È quindi “elevata la responsabilità dei pubblici poteri” nel dover assicurare a tutti, “specialmente attraverso il lavoro, dignità, riconoscimento di un ruolo nella società, rispetto, elementi fondanti di ogni civile convivenza”. Il capo dello Stato ha ricordato che “i giovani ci interpellano e richiamano alla necessità di esercitare la nostra responsabilità”. L’occupazione, e la dignità “che ad essa è intrinsecamente legata”, deve costituire per Mattarella “il centro dell’esercizio delle responsabilità di istituzioni e forze sociali, così da prevenire e curare fenomeni di emarginazione, povertà, solitudine e degrado”. Altra dimensione nella quale “si deve avvertire responsabilità è quella del rispetto dell’ambiente”. Per Mattarella – che di fatto manda un messaggio al presidente Usa Trump, che ha annunciato l’uscita del suo Paese dall’accordo sul clima di Parigi del 2015 – sono necessarie “politiche che tendano a realizzare condizioni di sano equilibrio fra rispetto della natura, sviluppo economico inclusivo e rifiuto della cultura dello “scarto””. In questo senso, ha sottolineato, l’accordo di Parigi sul clima “rappresenta un punto di partenza al quale non intendiamo abdicare. Approccio ecologico e approccio sociale sono giunti a coincidere: la giustizia passa attraverso la custodia delle risorse disponibili e la loro equa distribuzione”.
Il capo dello Stato ha richiamato, in questo caso non solo quelle del nostro Paese, le istituzioni ad affrontare il tema del terrorismo e il dramma dei migranti. Sul primo aspetto, contro “la barbarie del terrorismo” Mattarella ha sollecitato “la costituzione di un fronte comune nei confronti dell’estremismo e del fanatismo, di qualunque matrice esso sia”. Sul dramma dei migranti ha sostenuto che per governarlo serve “un comune impegno da parte della comunità internazionale, dei Paesi di provenienza e transito, di quelli di approdo e – per quanto ci riguarda più da vicino – dell’intera Unione Europea”. Insomma una occasione questa di oggi per rilanciare, da parte di entrambi i capi di Stato, qualla che a loro dire dovrebbe essere la strada corretta da seguire. Una strada che preveda (secondo le parole usate da Francesco in occasione del sessantesimo anniversario dei Tratti Ue di Roma e riproposte oggi da Mattarella) “la centralità dell’uomo, una solidarietà fattiva, l’apertura al mondo, il perseguimento della pace e dello sviluppo, l’apertura al futuro”. Infine Mattarella non ha mancato di sottolineare l’importanza che riveste la Chiesa per il nostro Paese. “Nell’impegno a favore degli “ultimi” – ha detto – l’Italia ha sempre potuto fare affidamento sul sostegno della Chiesa Cattolica. Siamo certi che l’azione della Chiesa, e delle sue tante compagini, contribuirà a rafforzare quel senso di comunità che nel nostro Paese è radicato e forte ma che, tuttavia, può incrociare, talvolta, un insufficiente spirito di concreta autentica convivenza”. La visita di oggi, ha concluso il presidente della Repubblica, “costituisce un’occasione per ringraziare la Chiesa Cattolica per la sua instancabile azione, al fianco delle Istituzioni nazionali, nella più ampia riaffermazione dei valori di giustizia, equità, apertura e tolleranza sui quali si fonda la Repubblica”.