Mattarella firma il decreto sicurezza: il governo accelera, opposizioni in rivolta
E’ atteso alla Camera ma dopo la pubblicazione su GU misure subito in vigore. Nel frattempo insegnante romano inizia sciopero fame per protesta

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato ed emanato il decreto legge sicurezza, varato dal governo venerdì della scorsa settimana. Un testo in cui l’esecutivo Meloni ha fatto confluire, con alcune modifiche sollecitate dal Quirinale, le misure contenute nel disegno di legge omonimo che, ‘travasate’ in un decreto, entrano intanto in vigore, in attesa della conversione (“il giorno successivo” della pubblicazione in Gazzetta ufficiale, si leggeva nella bozza circolata a poche ore dall’ok del Consiglio dei ministri). L’iter parlamentare, secondo quanto si apprende, dovrebbe cominciare alla Camera.
L’operazione del decreto-legge ha consentito di superare lo stallo interno alla maggioranza, dopo che alcuni ‘aggiustamenti’ sulle coperture avevano imposto la terza lettura e quindi una prova di voto nell’aula in Senato che rischiava di fare da detonatore nella ‘gara’ tra Fdi e Lega su un provvedimento-bandiera del centrodestra. Con il decreto legge una delicata sintesi è stata trovata, limitando le novità alle richieste del Colle, e difficilmente ci saranno ulteriori aperture in Parlamento.
Il provvedimento rispecchia l’idea della maggioranza sulla sicurezza e l’ordine pubblico e prevede oltre venti tra nuovi reati ed aggravanti, le bodycam e la tutela legale per le forze dell’ordine, il reato di blocco stradale o ferroviario attuato con il proprio corpo, le norme ‘anti-Ponte’ e ‘anti-Tav’, procedure sprint per il contrasto alle occupazioni abusive, l’estensione del Daspo urbano per chi compie reati nei pressi di stazioni ferroviarie, l’equiparazione delle inflorescenze della canapa industriale alla droga.
Rispetto al disegno di legge, nel decreto è saltato l`obbligo della pubblica amministrazione di collaborare con i servizi segreti anche in deroga alle normative di settore in materia di riservatezza ma è rimasta la possibilità per gli 007, da infiltrati, di dirigere organizzazioni criminali. E’ stato reso più soft l’articolo 15 sulle detenute incinta o madri di prole di età inferiore a un anno, la cui “custodia può essere disposta esclusivamente presso un istituto a custodia attenuata per detenute madri”. Lo straniero extra-comunitario potrà acquistare una sim telefonica con un documento d`identità, mentre nel ddl era necessario il permesso di soggiorno.
Nella sostanza è stato poi mantenuto il principio della punibilità della resistenza passiva in carcere che le opposizioni hanno ribattezzato norma anti-Gandhi ma viene definito meglio. Per quanto riguarda i centri per migranti, anche qui il reato di resistenza passiva è rimasto con la specifica sugli ordini impartiti “per il mantenimento dell’ordine e della sicurezza” ma, in questo caso, viene ristretta la platea dei centri interessati ai Cpr e agli hotspot (sono esclusi i centri governativi e quelli per richiedenti asilo del sistema Sai, compresi i minori stranieri non accompagnati).
Il Quirinale aveva acceso un faro anche sull’articolo 19 del ddl sicurezza, ribattezzato Pro-Tav o Pro-Ponte, che modifica alcuni articoli del codice penale in materia di violenza o minaccia, o resistenza a un pubblico ufficiale e interviene nel caso in cui la violenza o la minaccia è commessa al fine di impedire la realizzazione di un’opera pubblica o di un’infrastruttura strategica: la norma del decreto legge cancella la ‘neutralizzazione’ di fatto delle attenuanti rispetto alle aggravanti ma allo stesso tempo mentre il ddl aumentava la pena di un terzo, il decreto è più severo aumentandola della metà.
Le opposizioni hanno già annunciato battaglia e sono pronte a presentare migliaia di emendamenti contro un testo che definiscono un “attentato alla democrazia, allo Stato di diritto e al dissenso”. Proseguirà la mobilitazione della Rete ‘No ddl Paura’ e oggi è stato annunciato l’inizio dello sciopero della fame di un insegnante di Storia in un liceo romano e membro di Ultima Generazione, Michele Giuli, per protestare “contro l`atto autoritario compiuto dal governo che ha trasformato il disegno di legge sicurezza voluto dal trio questurino Piantedosi-Nordio-Crosetto, in decreto legge, esautorando così il Parlamento dalla sua funzione legislativa”.