“Questo è il volto straordinariamente bello della Sicilia. E’ una grande opera, una grande realizzazione, ed è un segno di positiva energia che la Sicilia esprime”. Parla il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, lasciando la cattedrale di Noto, dove ha partecipato alle celebrazioni in occasione del ventennale del crollo. Insieme al Capo dello Stato c’erano, tra gli altri, il ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, e il critico d’arte Vittorio Sgarbi. “E’ una grande prova dell’Italia che ha un grande passato ma anche un grande futuro, c’è arte contemporanea mescolata al barocco. Veramente una grande prova per il Sud e per la Sicilia”, afferma Franceschini. Mentre per il presidente della Regione Siciliana, che a Noto ha accolto Mattarella, “sicuramente questa cattedrale, che ho visto quando era stata colpita dal terremoto, e oggi la vedo in tutta la sua bellezza, è una cosa che ci inorgoglisce, e soprattutto ci inorgoglisce che il Capo dello Stato senta il bisogno di essere qui nella sua Sicilia per visitare uno dei suoi luoghi più incantevoli”. “Questa città è una delle più importanti d’Italia – aggiunge Rosario Crocetta -, e quindi del mondo per il suo patrimonio culturale che è immenso e rappresenta una Sicilia dove la cultura, il patrimonio storico, ambientale e archeologico è fra i più importanti del mondo. Un’immagine purtroppo che spesso non viene veicolata a livello nazionale e internazionale, anche se i segnali turistici ci danno l’idea di qualcosa che sta cambiando”.
“L’ho voluto io personalmente il presidente Mattarella, perché non è che avessi desiderio di un presidente, ma perché volevo che fosse lo Stato a indicare che Noto è un restauro dello Stato”, afferma Sgarbi che ha fatto parte della Commissione Consultiva del Commissario per la ricostruzione. “Ho chiamato Mattarella per chiedergli di venire e testimoniare che questa è una impresa dello Stato che lega lo Stato alla Chiesa – ha detto il critico d’arte -. Chiesa e Stato hanno fatto un’operazione comune di resurrezione della Chiesa. In tempi come questi in cui la vera croce è illustrata da Piero Della Francesca, e il mondo musulmano minaccia il mondo cristiano, la resurrezione di una chiesa ha un significato simbolico importantissimo. Non solo il passato ma anche il presente che indica la presenza di Dio nei valori cristiani e nella nostra vita”.
“Siamo molto felici e molto orgogliosi dell’arrivo del presidente della Repubblica a Noto – dice il sindaco della città siciliana, Corrado
Bonfanti – È un’occasione importante per tutta la città e per tutto il territorio. La presenza di Mattarella rende onore a un grande vanto. Aver saputo ricostruire, come ha saputo fare nei secoli la sua città, la cattedrale e aver compiuto un’opera che va oltre il senso religioso”. Quindi, “con questo esempio possiamo dimostrare che il nostro futuro lo decidiamo noi”. “C’è stata la volontà di restituire la bellezza alla città. E anche il turismo ne gioverà”, conclude il sindaco di Noto.
I lavori di ricostruzione della cupola della cattedrale, crollata la sera del 13 marzo 1996, hanno comportato una spesa di circa 20 milioni di euro, investiti anche per il recupero degli arredi e degli affreschi. Quella di oggi è la prima visita ufficiale di Sergio Mattarella nella Sicilia orientale. All’interno della cattedrale potranno accedere soltanto le autorità e gli autorizzati. Tra questi ci saranno gli studenti di alcune scuole elementari.