Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto questa mattina al Qule i presidenti dei Gruppi parlamentari “MoVimento 5 Stelle” del Senato e della Camera, Nunzia Catalfo e Michele Dell’Orco. Grande assente: il leader Beppe Grillo. I pentastellati avevano chiesto l’incontro lo scorso 8 aprile con l’obiettivo di fermare la riforma della Costituzione. Sono stati ricevuti solo oggi, troppo tardi per pestare i piedi al governo.
LA COMPAGINE I pentastellati vedono il capo dello Stato per parlare di riforme costituzionali, giustizia e programmi di governo. “Anche Mattarella ha riconosciuto che la maggioranza si è allargata con l’appoggio ufficiale di Verdini. E’ un dato di fatto, riconosciuto anche da lui. E ha detto che se la maggioranza, che ora è aggiuntiva, diventerrà sostitutiva, interverrà in qualche modo”, hanno dichiarato Dell’Orco e Catalfo dopo l’incontro. Sul tema della composizione della maggioranza, ha fatto sapere il Qule, si sottolinea come il presidente non abbia finora ravvisato alcun profilo di incostituzionalità e nel caso in cui ciò avvenisse lui ne terrà conto. “Per noi resta comunque grave che il governo goda dell’appoggio dell’impresentabile Verdini, anche perché si tratta di un sostegno continuo e in alcuni casi decisivo per le sorti dello stesso esecutivo”, hanno poi aggiunto con una nota i pentastellati.
DECRETAZIONE DI URGENZA “Il dialogo è andato molto bene – ha aggiunto Dell’Orco – e noi abbiamo messo l’accento soprattutto sullo scandalo trivellopoli”. “Abbiamo posto il problema della decretazione d’urgenza. Lui ha condiviso le nostre preoccupazioni sul fatto che il Parlamento non ha più potere legislativo: è un suo cruccio”, hanno sottolineato i due capigruppo M5S. “Ringraziamo inoltre il presidente perché ha riconosciuto un merito al M5S. È uno dei gruppi che lavorano di più in commissione e in Aula”. “Mattarella – hanno detto ancora – rispetta la magistratura, ovviamente. Ed ha riconosciuto benissimo che uno dei principali problemi dell’Italia è la corruzione”. I cronisti hanno chiesto ai rappresentati del M5S se hanno domandato al capo dello Stato perché non li ha ricevuto la scorssa settimana, prima del voto sul ddl riforme istituzionali: “Ci ha detto che non ha ritenuto opportuno intervenire”, hanno concluso i capigruppo.
VIAGGIO A LONDRA Intanto il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio è a Londra. “Siamo qui per apprendere le buone pratiche del modello britannico sul fronte del controllo parlamentare e portarle in Italia”. Dalla “verifica sui risultati” prodotti dalle leggi e dall’attività di governo, al “coinvolgimento dei cittadini con strumenti di democrazia partecipata”, online e non. Di Maio, vicepresidente pentasellato della Camera, è in missione oggi e domani a Londra alla guida di una delegazione del Comitato di vigilanza sull’attività di documentazione di Montecitorio che ha in agenda una serie di incontri con rappresentanti di governo e deputati di maggioranza e di opposizione a Westminster. “Una missione istituzionale”, ha sottolineato Di Maio, replicando indirettamente a qualche polemica romana e spiegando di non voler “sovrapporre” questo piano con il suo ruolo di dirigente del MoVimento 5 Stelle. “L’obiettivo della missione è approfondire il tema del controllo parlamentare”. E il programma stilato dagli uffici della Camera prevede in futuro anche confronti con i modelli tedesco e francese a Berlino e Parigi.