Due temi forti quelli toccati oggi dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel corso della sua visita di Stato in Polonia: l’Ucraina e i migranti. Innanzitutto il richiamo all’Europa affinché si assuma la responsabilità di modificare le regole di Dublino sull’asilo che affidano tutto il peso dell’accoglienza dei migranti al primo Paese in cui arrivano. “Nessuno Stato da solo può affrontare il tema delle migrazioni – ha spiegato Mattarella -. Questo richiama la responsabilità dell’Unione europea per una nuova politica di asilo superando le vecchie regole ormai della preistoria”. Parole che Fdi rigira alle opposizioni e al Pd in particolare affinché “smettano con i loro egoismi e ripicche, e che si sensibilizzi l’Unione Europea ad intervenire il prima possibile”.
I paesi di Visegrad sono stati a lungo contrari, infatti, a modificare il sistema di accoglienza europeo. Ma ora che in particolare la Polonia viene investita da un’ondata di profughi dall’Ucraina, ne sono arrivati quasi due milioni con tutte le conseguenze che comporta per un paese di meno di 40 milioni di abitanti, la posizione potrebbe cambiare facendo ritrovare Italia e Polonia dalla stessa parte, come sottolinea il presidente della Repubblica, Andrezejs Duda, al termine del lungo bilaterale con Mattarella: “Sappiamo che l’Italia sta facendo un grandissimo sforzo per fronteggiare le migrazioni dall’Africa settentrionale. Anche noi in Polonia abbiamo questo problema, perché le migrazioni per opera del regime bielorusso sono diventate una specie di attacco ibrido al territorio polacco. Ci attendiamo un sostegno maggiore per i Paesi che devono affrontare le migrazioni illegali, una maggiore comprensione della Commissione europea e iniziative più decise in ambito comunitario. Vorremmo sentire di più questo sostegno”, ha aggiunto Duda. Mattarella si è detto preoccupato anche per le azioni di destabilizzazione in Africa: “Quanto avviene in queste ore in Sudan è allarmante, l’azione della Wagner in tanti paesi africani richiama un grande allarme della Nato e dell’Ue”, ha detto.
L’incontro con Duda ha dato ufficialmente inizio ad una visita di Stato che lo stesso presidente della Repubblica ha definito “importante per ribadire l’amicizia storica con la Polonia” e con l’auspicio di intensificarne i rapporti bilaterale dal punto di vista economico e sociale. Ma è la politica estera a essere protagonista del colloquio tra i due capi di Stato. Mattarella è venuto a ribadire alla Polonia il sostegno italiano all’Ucraina nel paese che maggiormente vive sotto la pressione russa ed è più impegnato a proteggere il confine europeo. “Daremo sostegno finchè occorre e sotto ogni profilo, militare, finanziario e per la ricostruzione”, ha ribadito Mattarella sottolineando la “piena sintonia” con Duda su questo e citando le sue parole a proposito del rischio che corre l’intero continente: se non fermassimo l’aggressione russa, “altre ne seguirebbero se l’Ucraina venisse lasciata sola. Noi la garantiamo in pieno sotto ogni profilo e siamo tutti inorriditi da alcuni comportamenti disumani delle forze armate russe”.
Un impegno per il quale Duda ringrazia il nostro paese: “L’Italia è presente militarmente in Slovacchia e Lettonia, dove insieme ai nostri soldati sta prestando servizio. Di questo contributo per la sicurezza nella nostra parte del mondo sono molto grato”, ha aggiunto Duda, dicendosi “molto lieto” della visita in Polonia del “presidente di uno dei maggiori Paesi europei, uno dei più importanti paesi nella Nato”, “in questo momento di grande importanza politica”. Domani il capo dello Stato incontrerà anche il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki. Dopo è atteso a Cracovia per un discorso all’università Jagellonica, anche in quell’occasione parlerà di Europa, ma prima farà visita al museo di Auschwitz-Birkenau insieme agli studenti italiani e alle sorelle Bucci, sopravvissute alla Shoah. “Il 2023 è stato proclamato anche ‘Anno della memoria delle eroine e degli eroi del ghetto di Varsavia’. Il 19 aprile tutto il mondo onorerà gli eroi della rivolta: mi unisco nel ricordo. Domani alla Marcia dei Vivi, ripeteremo: ‘mai più'”, ha detto Mattarella durante il brindisi per la cena offerta da Duda al Palazzo Presidenziale.