Primo colloquio tra il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e i presidenti delle Camere appena eletti, Elisabetta Casellati e Roberto Fico. Emozionati, i due presidenti hanno avuto un colloquio di circa quindici minuti in due diversi momenti del pomeriggio. Per i due presidenti di Camera e Senato si e’ trattato del primo incontro istituzionale. Subito dopo il Capo dello Stato ha accolto il premier Paolo Gentiloni che ha rassegnato le sue dimissioni, come da prassi, al quale ha chiesto di restare in carica “per il disbrigo degli affari correnti” fino alla formazione del nuovo governo. Mattarella, a quanto si apprende, sarebbe orientato ad avviare le consultazioni dopo Pasqua, presumibilmente martedi’ 3 aprile. Su questa linea i presidenti Casellati e Fico non sono apparsi affatto contrari. L’idea e’ di attendere che le Camere completino i passaggi istituzionali previsti, dall’elezione dei capigruppo al completamento degli uffici di presidenza. Un iter che dovrebbe terminare tra mercoledi’ sera e giovedi’ mattina. A quel punto si sarebbe al venerdi’ Santo e sarebbe inutile accelerare, forzando la mano. Da martedi’ 3 aprile dovrebbe dunque cominciare il conto alla rovescia per dare un esecutivo al Paese.
Molti nodi si scioglieranno nelle consultazioni e gia’ da come le forze politiche si presenteranno al Quirinale si cominceranno a capire alcune cose. Se ad esempio il centrodestra si presentera’ in delegazione unica confermando la sua compattezza o se salira’ in ordine sparso, aprendo nuovi scenari. Va detto, comunque, che nel comunicato di stamane una nota congiunta del centrodestra confermava che c’e’ l’impegno di tutte le componenti a “non ricercare accordi individuali per la formazione del governo”. In attesa dei primi colloqui, il Capo dello Stato ha alcuni punti fermi a cui fare appello: il rispetto della Costituzione, i numeri delle Camere usciti dalle elezioni e l’obiettivo di dare all’Italia un governo solido e con un programma di lungo respiro e rappresentanti all’altezza del ruolo che il Paese ha anche in ambito internazionale. Le diverse etichette che sono state affiancate al sostantivo governo (a tempo, a scadenza, del presidente) non vengono ritenute praticabili: il governo deve essere politico, in quanto sostenuto dalle forze politiche in Parlamento, e deve avere un respiro ampio di lungo periodo. Proprio per questo il capo dello Stato potrebbe lasciare qualche giorno di decantazione, la prossima settimana, dopo le tensioni di questi giorni, per lasciare che le forze politiche chiariscano le loro posizioni.