Matteo Renzi lancia la volata verso il centro. Alle prossime elezioni Europee, infatti, il leader di Iv ha intenzione di presentare una lista chiamata proprio “Centro”, convinto che “molti desiderano un’alternativa a questa destra e a questa sinistra” e “perché l’Europa si governa al centro”. E per il progetto, l’ex Dc in un’intervista, non fa mistero di voler aprire le porte anche a pezzi di Forza Italia, su cui lancia una profezia: “Sopravvive se trova un leader, ma non ne vedo”, tenendo a precisare che “non ho mai discusso di politica con i figli di Berlusconi”. D’altronde, la direzione più a portata di mano per il senatore toscano resta quella forzista ma anche quella di una parte di riformisti che di Elly Schlein e sinistra & C. non vuole sentir parlare. Il guaio per Renzi, però, è che nella direzione forzista già da tempo guarda anche Giorgia Meloni. Da qui l’affondo contro il premier.
“In questi mesi Meloni ha fatto la bella addormentata nel bosco: a svegliarla non sarà un bacio del principe azzurro, ma un foglio Excel della Ragioneria”, pronostica il leader di Iv. Ce n’è anche per la sinistra, bollando il salario minimo “fuffa” ed evidenziando che “nella proposta di Conte- Schlein-Cgil le tasse aumentano”. Insomma, Renzi diventa il nuovo Mastella e scommette tutto sul centro. In casa degli azzurri non si temono, finora, le mosse renziane. Anche se in Fi si pensa con preoccupazione sul futuro del partito dopo la morte di Silvio Berlusconi. “È evidente che lo sventurato Renzi abbia proiettato su di noi quello che sarà il suo destino elettorale” afferma il capogruppo di Forza Italia – gruppo Ppe al Parlamento europeo, Fulvio Martusciello. Gongola, invece, Enrico Borghi, capogruppo di Azione-Italia Viva al Senato: “Grazie a Renzi ora si apre una stagione nuova, per una Europa che sappia sconfiggere sia il ritorno ai nazionalismi che la riaffermazione di una lettura classista della società”.
“Ritroviamoci al Centro, bene Matteo Renzi”, scrive, invece, sui social l’eurodeputato Nicola Danti (Iv), vicepresidente di Renew Europe. Anche l’ex senatore dem Andrea Marcucci, che ad aprile ha lasciato il Pd condivide il progetto renziano: “Credo che ci sia uno spazio politico, oltre una destra sovranista ed una sinistra populista, per un’alleanza liberaldemocratica attenta ai problemi e non alle ideologie”. In Piemonte, intanto, si guarda con attenzione al progetto renziano anche in vista delle Regionali. Il leader dei Moderati Mimmo Portas è a pieno titolo coinvolto assieme a Letizia Moratti. “Condivido la linea di Matteo Renzi – afferma l’ex sindaca di Milano -. Il nostro è un progetto politico aperto, inclusivo che punta a rafforzare il centro in chiave nazionale e europea, come espressione di un elettorato moderato”.