Matteo Salvini ti fa la grazia: sul bollo non pagato scatta la prescrizione | Ora c’è il chiarimento ufficiale

Matteo Salvini - (ansa) - ilFogliettone.it

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Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti nel nuovo codice della strada ha introdotto una norma che ti salva dal pagamento.

Il bollo auto, conosciuto anche come tassa di possesso, è un tributo obbligatorio che deve essere versato annualmente da tutti i proprietari di veicoli, siano essi automobili, motociclette o furgoni. Sebbene in passato fosse definito come tassa di circolazione, la normativa attuale lega il pagamento al semplice possesso del mezzo, indipendentemente dall’effettivo utilizzo su strada. Questo significa che anche i veicoli non circolanti, se registrati, sono soggetti al pagamento del bollo. Inoltre, anche chi utilizza veicoli in leasing o a noleggio a lungo termine potrebbe dover pagare la tassa, a meno che il canone mensile non includa già l’importo del bollo.

Il bollo auto è una tassa regionale e, pertanto, l’importo e le modalità di pagamento possono variare in base alla regione di residenza del proprietario del veicolo. Questo aspetto rende fondamentale comunicare tempestivamente eventuali cambi di residenza per evitare disguidi o errori di pagamento. Tuttavia, esistono eccezioni come il Friuli Venezia Giulia e la Sardegna, dove la riscossione del bollo è gestita direttamente dall’Agenzia delle Entrate. Oltre a finanziare le infrastrutture stradali e la sicurezza, il bollo contribuisce ai bilanci regionali sostenendo anche servizi pubblici locali. Inoltre, la struttura della tassa tiene conto della potenza del veicolo e della sua classe ambientale, incentivando l’acquisto di mezzi meno inquinanti attraverso una riduzione dell’importo da pagare.

Il pagamento del bollo auto deve avvenire rispettando precise scadenze stabilite dalla legge. Il primo pagamento deve essere effettuato entro il mese successivo alla prima immatricolazione del veicolo, mentre i rinnovi annuali devono essere pagati entro l’ultimo giorno del mese successivo alla scadenza dell’anno precedente. Il calcolo dell’importo dovuto dipende da diversi fattori, tra cui la potenza del motore espressa in kilowatt, la classe ambientale del veicolo e la regione di residenza. Per semplificare il calcolo, l’ACI e altri enti mettono a disposizione strumenti online che permettono di ottenere l’importo esatto semplicemente inserendo i dati del veicolo e la regione di appartenenza.

Per quanto riguarda le modalità di pagamento, i proprietari di veicoli possono scegliere tra diverse opzioni, sia digitali che tradizionali. I metodi online includono i portali dell’ACI, i siti regionali, i servizi di home banking, il portale di Poste Italiane, oltre ad app come Satispay, PagoPA e l’applicazione IO. Chi preferisce i metodi classici può recarsi agli uffici postali, alle tabaccherie convenzionate, alle delegazioni ACI o alle agenzie di pratiche auto. Alcuni sportelli bancari convenzionati offrono anche il servizio di pagamento del bollo. È importante conservare la ricevuta del pagamento per eventuali controlli futuri o per dimostrare l’avvenuto versamento in caso di contestazioni.

Prescrizione del bollo auto: quando il debito si estingue

Il bollo auto, una delle tasse più odiate dagli automobilisti italiani, è soggetto a termini precisi di prescrizione che, se rispettati, possono liberare definitivamente il contribuente dal debito. Secondo la normativa nazionale, il termine standard di prescrizione per il bollo auto non pagato è di tre anni. Grazie al ministro Matteo Salvini e alle modifiche al Codice della Strada, se entro tre anni dalla scadenza del pagamento non viene notificato alcun atto interruttivo (come una cartella esattoriale o un avviso di pagamento), il debito si estingue automaticamente, e lo Stato perde il diritto di riscuoterlo. Tuttavia, esistono eccezioni regionali, come in Piemonte, dove la prescrizione è estesa a cinque anni. È quindi essenziale conoscere le regole specifiche della propria Regione per evitare richieste di pagamento ormai prescritte.

Oltre alla prescrizione, esiste un altro termine giuridico fondamentale: la decadenza. Mentre la prescrizione stabilisce entro quanto tempo lo Stato può esigere il pagamento del bollo, la decadenza riguarda il limite temporale entro cui l’Agenzia delle Entrate deve notificare l’atto impositivo. Se questo termine viene superato, l’atto diventa nullo e il debito non è più esigibile. La Corte di Cassazione ha chiarito che la prescrizione decorre dal primo gennaio dell’anno successivo a quello in cui il pagamento era dovuto. Tuttavia, la notifica di un atto interruttivo, come una cartella esattoriale, azzera il conteggio e fa ripartire il termine di prescrizione.

Bollo auto - (avvenire) - ilFogliettone.it
Bollo auto – (avvenire) – ilFogliettone.it

Come verificare se il bollo è andato in prescrizione

Per capire se un bollo auto non pagato è caduto in prescrizione o se l’atto impositivo è decaduto, è importante verificare attentamente le date di scadenza e quelle di eventuali notifiche ricevute. Se sono trascorsi più di tre anni (o cinque in alcune regioni) senza ricevere alcuna comunicazione ufficiale da parte dell’amministrazione fiscale, il bollo auto è considerato prescritto e non può più essere richiesto. Tuttavia, se il contribuente ha ricevuto una cartella esattoriale o un altro atto interruttivo entro i termini previsti, il conteggio ricomincia da capo, e il debito rimane attivo. È quindi fondamentale controllare regolarmente la propria corrispondenza ufficiale e rivolgersi a un consulente fiscale in caso di dubbi.

Le recenti modifiche legislative e le pronunce della Corte di Cassazione rafforzano la tutela del contribuente, limitando nel tempo il potere dello Stato di riscuotere il bollo auto non pagato. Conoscere i propri diritti è essenziale per evitare di pagare imposte prescritte o atti decaduti. La nuova normativa rappresenta un’opportunità per molti automobilisti che potrebbero liberarsi di vecchie cartelle esattoriali semplicemente verificando la scadenza dei termini. Tuttavia, è altrettanto importante restare aggiornati sulle normative regionali e sui cambiamenti legislativi per non incorrere in errori che potrebbero comportare sanzioni o ulteriori oneri.