Cultura e Spettacolo

A Maxxi le foto di Letizia Battaglia: Palermo, la mafia e gli eroi

Il suo obiettivo ha catturato la Palermo degli anni Settanta e Ottanta, con la guerra di mafia, i suoi eroi e i suoi cadaveri, fino alla “primavera” della città, ma Letizia Battaglia non è stata solo una fotografa di mafia, ma una delle più importanti testimoni dell’Italia del Novecento. A lei il Maxxi di Roma dedica una mostra dal titolo “Letizia Battaglia. Per pura passione”, fino al 17 aprile. Duecento fotografie, ma anche riviste, filmati e interviste che ne testimoniano l’impegno civile e il percorso creativo.

Molte delle fotografie esposte provengono dalla grande stagione de “L’Ora” di Palermo, ma ci sono anche i ritratti fatti a Pasolini, Franca Rame, Frank Zappa e Guttuso, le foto di occupazioni e scontri di piazza negli anni Settanta, la serie realizzata nell’83 nell’ospedale psichiatrico Pindemonte, il suo lavoro nell’editoria e nel teatro. Nella grande installazione “Anthologia”, che raccoglie la summa del suo lavoro, ritroviamo le foto dei bambini e delle donne dei quartieri popolari di Palermo, la borghesia e la nobiltà della città, ma soprattutto gli scatti d’inchiesta sulla mafia: dagli uomini delle istituzioni in prima fila contro Cosa Nostra, da Boris Giuliano a Ninni Cassarà a Giovanni Falcone, ai politici legati alla criminalità, come Salvo Lima e Vito Ciancimino, e la famosa foto di Giulio Andreotti con il mafioso Nino Salvo, che divenne uno dei principali capi d’accusa nel processo contro l’esponente democristiano. “La mafia in questi anni è stata meno vistosa, non si è fatta vedere, anche perché a seguito di questa trattativa Stato-mafia aveva ottenuto dei vantaggi. E’ difficile fotografare oggi la mafia, perché è dentro la politica, dentro il Palazzo di Giustizia… E’ molto difficile”.

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