Negli ultimi giorni a Pozzallo, in provincia di Ragusa, sono sbarcate 500 persone, tutte subsahariane. I migranti hanno portato la loro testimonianza diretta sul peggioramento continuo della situazione in Libia al personale di Medici senza frontiere, che li ha accolti, curati e ascoltati. Chiara Montaldo è la coordinatrice dell’associazione in Sicilia. “Sono tutti adulti, in maggioranza uomini, alcune donne e un solo bambino con la mamma – ha riferito Montaldo -. Abbiamo riscontrato che sono tutti subsahariani e che le condizioni generali di salute erano discrete. Però il dato che emergeva da tutti è quello di violenze subite, tantissime nei carceri libici. L 80-90% ci ha riferito di essere stato in carcere per diversi mesi e hanno dolori, lesioni traumatiche, e malattie tipo scabbia che è sintomo di condizioni igieniche molto precarie. “Tutte le operazioni di salvataggio ben vengano finché non si trova la reale soluzione per rendere più facile l’accesso in Europa”. Medici senza frontiere mette a disposizione dottori e infermieri, e anche supporto psicologico per questi eventi traumatici subiti. Un’assistenza fondamentale in vista dell’aumento degli sbarchi sulle coste della Sicilia, della Calabria e della Puglia a causa del peggioramento della situazione in Libia.