Per la prima volta da quando è in carica, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha appoggiato pubblicamente la soluzione a due Stati per risolvere il conflitto tra israeliani e palestinesi, incontrando il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, alle Nazioni Unite, a New York. “Mi piace la soluzione a due Stati. È quella che funziona meglio. Questo è quello che penso” ha detto Trump, con al fianco Netanyahu, ai giornalisti, dopo essere stato a lungo vago sull’argomento, affermando che avrebbe sostenuto qualsiasi scelta concordata dalle due parti.
Il presidente ha poi aggiunto che il suo tanto atteso piano di pace potrebbe essere presentato “nei prossimi due, quattro mesi”. – Trump, che si è subito presentato, da presidente, come il mediatore tra le due parti, ha invece interrotto i rapporti con i palestinesi, dopo aver spostato l’ambasciata statunitense da Tel Aviv a Gerusalemme, riconosciuta come capitale d’Israele; decisione poi seguita da altre, com la fine degli aiuti economici ai palestinesi e la chiusura della missione dell’Olp a Washington. Trump ha detto che lo spostamento dell’ambasciata servirà invece al raggiungimento della pace, con il riconoscimento di Gerusalemme come capitale d’Israele. Però, ha aggiunto, “Israele dovrà fare qualcosa di buono per i palestinesi”.
“Voglio che la pace tra Israele e i palestinesi sia raggiunta nel mio primo mandato” ha poi dichiarato, ribadendo un obiettivo più volte citato per i suoi quattro anni alla Casa Bianca. Netanyahu ha invece ringraziato Trump per il suo sostegno, per la sua decisione di abbandonare l’accordo sul nucleare iraniano e ha detto che i rapporti tra i due Paesi non sono mai stati così buoni: “Apprezziamo la vostra difesa del diritto di Israele a difendersi. Israele continuerà a fare quello che deve fare contro l’aggressione iraniana”.