Von der Leyen: solidarietà a Israele è punto di partenza
“Solo così è credibile chiedere rispetto del diritto umanitario” VIDEO
L’Europa deve riconoscere il dolore di Israele per gli atroci attacchi terroristici di Hamas, e il suo diritto a difendersi, solo così “avremo la credibilità di affermare che Israele dovrebbe reagire come una democrazia, in linea con il diritto umanitario internazionale. E che è fondamentale proteggere le vite dei civili, anche e soprattutto nel mezzo di una guerra”. E’ il punto centrale dell’intervento della presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, durante il dibattito nella plenaria dell’Europarlamento sul conflitto tra Hamas e Israele, oggi a Strasburgo. Von der Leyen ha spiegato in questo modo il suo atteggiamento, molto criticato da più parti non per la solidarietà a Israele ma per l’appoggio incondizionato alla sua reazione agli attacchi terroristici di Hamas, senza menzionare (almeno fino allo scorso weekend) la necessità che sia rispettato il diritto internazionale umanitario nell’assedio di Gaza.
“In quest’ora tragica – ha detto la presidente della Commissione -, dobbiamo tutti raddoppiare i nostri sforzi per proteggere i civili dalla furia di questa guerra”, e con gli attacchi terroristici a Bruxelles e Arras, “vediamo, tragicamente, che il terrore sta riemergendo di nuovo. Gli atroci attacchi terroristici di Hamas contro Israele, ciò che abbiamo visto nel kibbutz di Kfar Aza, solo il male puro. Il sangue, testimone dell’orrore, le case bruciate, i giocattoli abbandonati dei bambini, che nessun bambino toccherà più. I terroristi di Hamas hanno massacrato oltre 1.400 uomini, donne, bambini e neonati. Per un solo motivo: perché erano ebrei, o semplicemente perché vivevano nello Stato di Israele”. “Israele – ha continuato von der Leyen – ha il diritto all’autodifesa, in linea con il diritto internazionale. I militanti di Hamas sono terroristi. E anche il popolo palestinese soffre di questo terrore, e dobbiamo sostenerli. E non c’è alcuna contraddizione – ha rilevato – tra essere solidali con Israele e agire in risposta ai bisogni umanitari dei palestinesi”.
L’Europa sta al fianco di Israele
“Ho visitato Israele molte volte nella mia vita, ma questa volta ho visto una nazione profondamente scioccata. Mi ha colpito sentire la stessa richiesta da parte di tutte le persone con cui ho parlato, dal presidente Herzog, dal primo ministro Netanyahu e da tutte le forze del governo unitario, dalle famiglie dei rapiti. Tutti hanno chiesto solidarietà e parole chiare. E questo – ha affermato la presidente della Commissione – è il minimo che possiamo fare per il popolo di Israele”. “Questo orrore richiede una risposta unitaria da parte nostra. Come esseri umani, come difensori di un mondo libero, come cittadini d’Europa, dove l’odio, il terrore e il razzismo non hanno posto. L’Europa sta al fianco di Israele in questo momento buio. Questo – ha indicato von der Leyen – è il punto di partenza essenziale. E credo che fosse importante far passare questo messaggio di solidarietà di persona, in Israele, a pochi giorni dall’attentato di Hamas”.
“Solo se riconosciamo il dolore di Israele e il suo diritto a difendersi – ha sottolineato la presidente della Commissione – avremo la credibilità di affermare che Israele dovrebbe reagire come una democrazia, in linea con il diritto umanitario internazionale. E che è fondamentale proteggere le vite dei civili, anche e soprattutto nel mezzo di una guerra. Dobbiamo prima ascoltare, se vogliamo essere ascoltati. E infatti, durante la mia visita, ho discusso degli sforzi di Israele per proteggere le vite dei civili. Da parte nostra non ci possono essere esitazioni: l’Europa sarà sempre dalla parte dell’umanità e dei diritti umani”. Von der Leyen ha poi riferito sull’azione della Commissione per affrontare la situazione umanitaria a Gaza, “che peggiora di ora in ora”. “Gli aiuti umanitari devono raggiungere urgentemente i palestinesi. Per questo motivo – ha detto – abbiamo deciso di triplicare immediatamente i nostri aiuti umanitari ai civili di Gaza. E abbiamo lanciato un ponte aereo umanitario dell’Ue verso l’Egitto, per portare forniture salvavita alle organizzazioni umanitarie sul campo a Gaza. I primi due voli avranno luogo già questa settimana, trasportando carichi umanitari dell’Unicef. Abbiamo schierato il nostro personale e stiamo lavorando con le agenzie delle Nazioni Unite per garantire che questi aiuti possano raggiungere chi ne ha bisogno”.
Le sinagoghe sono state vandalizzate
“L’Unione europea – ha ricordato – è sempre stata il maggiore donatore internazionale alla Palestina. E questo non cambierà. Ma con l’evolversi della situazione sul campo, è anche essenziale rivedere con urgenza e attenzione la nostra assistenza finanziaria alla Palestina”. “I finanziamenti dell’Ue – ha affermato von der Leyen – non sono mai andati e non andranno mai ad Hamas o ad altre entità terroristiche. Ciò che Hamas ha fatto non ha nulla a che vedere con le legittime aspirazioni del popolo palestinese. È stato positivo, perciò, ascoltare le chiare parole del presidente Abbas pronunciate domenica sera”. Mahmoud Abbas aveva affermato domenica che le politiche e le azioni di Hamas non rappresentano il popolo palestinese, e che solo le politiche, i programmi e le decisioni dell’Autorità palestinese (a cui va gran parte dell’aiuto dell’Ue) lo rappresentano legittimamente. La terza parte del discorso di von der Leyen è stata tutta dedicata a un allarme per “l’ aumento degli episodi di antisemitismo a cui stiamo assistendo, anche qui in Europa”.
“Le sinagoghe sono state vandalizzate, l’incitamento all’odio e le fake news si stanno diffondendo a una velocità preoccupante. E questo è qualcosa che semplicemente non possiamo accettare. È nostra responsabilità condivisa assicurarci che il nostro passato oscuro non ritorni. Dobbiamo proteggere la vita degli ebrei in Europa”, ha detto la presidente della Commissione. “In questi anni – ha continuato von der Leyen – abbiamo messo al centro della nostra azione la lotta all’antisemitismo e a tutti i crimini dell’odio. Grazie al nostro lavoro collettivo sulla legge sui servizi digitali, oggi disponiamo di leggi per rimuovere i contenuti illegali online e contenere la diffusione della disinformazione. E ora li stiamo utilizzando per la prima volta in assoluto. Abbiamo già avviato un’indagine in relazione a X, precedentemente noto come Twitter”. I social media “devono rispettare l’obbligo di contrastare la diffusione della propaganda terroristica e dell’incitamento all’odio. Perché in Europa non c’è spazio e c’è tolleranza zero per l’odio, sia online che nelle nostre strade”.
Crimini ispirati da odio reati Ue
“Abbiamo anche intensificato – ha aggiunto la presidente della Commissione – il nostro lavoro per garantire la sicurezza fisica delle comunità ebraiche. Abbiamo già aumentato i finanziamenti dell’Ue per la protezione dei luoghi di culto, come le sinagoghe. E all’inizio del mandato, abbiamo proposto di aggiungere i crimini ispirati dall’odio e l’incitamento all’odio all’elenco dei reati dell’Ue, che devono essere sanzionati in tutta la nostra Unione”. Tuttavia, ha lamentato, “la nostra proposta è ancora bloccata da alcuni Stati membri. Ma non può più aspettare: è giunto il momento che gli Stati membri agiscano e vadano avanti”. “La storia dell’Europa – ha ricordato ancora von der Leyen – è una storia di diversità”, e “i valori ebraici hanno plasmato i nostri valori europei comuni. Tra le altre, la cultura ebraica ha arricchito per secoli la nostra comune cultura europea. E deve continuare a essere così. Gli ebrei europei devono essere liberi di indossare una kippah o una stella di David nelle nostre strade. E di illuminare le nostre città con le candele di Hanukkah alle finestre. E ogni europeo deve essere libero dalla paura. Dobbiamo – ha concluso la presidente della Commissione – mantenere la promessa dell’Europa: essere uniti nella diversità, essere un luogo sicuro per tutti gli europei”.