Megalizzi in coma, il giornalista “non e’ operabile”
Il 28enne e’ stato raggiunto da un proiettile alla base del cranio e “finito in una posizione gravissima tra nuca e spina dorsale”
Antonio Megalizzi, il giornalista di 28 anni di Trento, ferito ieri nell’attacco terrorista di Strasburgo e’ in coma e lotta tra la vita e la morte nell’ospedale accademico di Hautepierre, alla periferia occidentale della citta’ francese. Megalizzi era a Strasburgo per la sua passione professionale per le vicende europee. Assieme a due colleghe, Caterina Moser di Trento, e Clara Rita Stevanato, veneta che vive a Parigi, stava seguendo la plenaria del Parlamento europeo per conto di Europhonica, l’emittente radiofonica che fa parte al pool delle radio web universitarie di Francia, Germania, Spagna e Portogallo per la quale Megalizzi lavora. Per diverse ore dopo l’attentato le informazioni sulla sua salute sono state contrastanti.[irp]
Danilo Moresco, padre di Luana, fidanzata di Antonio, raggiunto telefonicamente dall’Agi mentre e’ diretto in Francia, ha detto che “Antonio e’ in coma, gravissimo, che non puo’ essere operato”. Stando alle ricostruzioni dei fatti Megalizzi ieri sera al momento dell’attentato si trovava assieme a Moser e Stevanato. Il giornalista e’ stato raggiunto da un proiettile alla base del cranio che, come sostiene Moresco, e’ “finito in una posizione gravissima tra nuca e spina dorsale”. Antonio si e’ laureato all’Universita’ di Verona e successivamente specializzato in Studi internazionali all’Universita’ di Trento con un passato anche alla Rai di Trento (nella trasmissione radiofonica ‘Tesi di Laurea’). Attualmente collabora anche con Radio 80 Forever Young e Sanbaradio, la radio universitaria trentina.[irp]
Del grave fatto di sangue la fidanzata di Antonio, Luana Moresco, candidata per Forza Italia alle ultime elezioni provinciali, e’ venuta a saperlo dalla televisione. Successivamente ha provato a mettersi in contatto con Antonio che normalmente sentiva ogni 4-5 ore ma questa volta non c’e’ stata la tanto sospirata risposta. Immediatamente ha telefonato a Caterina Moser che le ha raccontato di essere barricata in un bar che quando ha udito gli spari ha iniziato a correre cercando rifugio in un locale dicendo anche Antonio non era assieme a lei. Luana, come ricorda il padre che e’ anche un noto ristoratore di un locale di San Michele all’Adige, “si e’ messa in contatto con alcuni parlamentari europei per capire dove fosse Antonio”. Dopo aver ricevuto la comunicazione ufficiale dalla Farnesina attorno alle 23,30 che confermava la gravita’ del giovane reporter, Luana assieme ai familiari di Antonio, papa’ Domenico (dipendente delle Ferrovie dello Stato), mamma Annamaria (e’ catechista presso la parrocchia Cristo Re a Trento) e la sorella Federica, si sono diretti verso Strasburgo. Un viaggio durato tutta la notte. Vista la gravita’ Luana ha chiesto ai suoi genitori di raggiungerla.