“Melina” Lega-M5s sulla Tav, ora arriva la mozione. Tria rassicura i francesi: “Si deve fare”
L’atto parlamentare firmato dalle due forze di governo non scioglie il dilemma “Tav-sì, Tav-no” in vista del dibattito alla Camera
E’ una mozione che non scioglie il dilemma “Tav-sì, Tav-no”, quella firmata da Lega e M5s in vista del dibattito alla Camera. Un testo che da un lato impegna il governo a “ridiscutere integralmente” l’opera, ma “nell’applicazione dell’accordo tra Italia e Francia”. Insomma, un dispositivo che racconta bene lo sforzo di cercare un compromesso, il tentativo di tenere insieme sia le posizioni M5s – che reclamano lo stop dell’opera – e quelle della Lega: la Tav va sì “ridiscussa integralmente”, ma ferma restando “l’applicazione dell’accordo” con Parigi. Come sottolinea il capogruppo della Lega Riccardo Molinari, il dispositivo della mozione ricalca fedelmente quanto scritto nel contratto di governo siglato lo scorso maggio.
D’altro canto, nelle considerazioni che precedono il dispositivo è ampiamente richiamata l’analisi costi-benefici, voluta dai 5 stelle, che boccia la Tav. Nella mozione, però, non vengono citati i risultati dell’analisi, ci si limita a ricordare che “l’analisi costi benefici è per definizione lo strumento analitico utilizzato per valutare una decisione di investimento confrontando i relativi costi previsti e i benefici attesi”. Secondo alcune ricostruzioni, M5s avrebbe voluto citare l’analisi anche nel dispositivo, ma la Lega si sarebbe opposta. D’altro canto, poi, sempre nelle considerazioni della mozione si legge che il governo intende gestire il dossier in un “rapporto di collaborazione e condivisione con la Francia e, contestualmente, con la Commissione Ue”.
Insomma, di fatto un testo che aggiunge poco rispetto alle posizioni già note e che, nella sostanza, rimette la palla nelle mani del governo. Intanto, Giovanni Tria, proprio davanti le telecamere della tv pubblica francese, ribadisce che “tutti i cantieri pubblici gia’ cominciati, quelli che sono stati gia’ oggetto di contratti, di trattati, di accordi internazionali, devono realizzarsi”. “Noi – ha continuato il ministro dell’Economia – non soltanto dobbiamo rilanciare gli investimenti pubblici, ma dobbiamo mandare un messaggio di serenita’ a tutti quelli che vogliono investire sul lungo termine in Italia”.[irp]