Giorgia Meloni chiude oggi la sua visita a Washington, dopo gli incontri di ieri in Campidoglio e alla Casa Bianca con Joe Biden. Questa mattina ha fatto visita ad Arlington, il cimitero monumentale che custodisce la memoria dell’America, deponendo una corona al Milite ignoto. La premier ha però voluto anche omaggiare gli italiani sepolti ad Arlington, con una visita alla tomba del tenente Luigi Bartolucci Dundas, che ha prestato servizio nella Marina militare italiana, medaglia di bronzo al valor militare. I rapporti tra Italia e Stati Uniti sono sempre più “forti”. É quanto è stato ribadito da Giorgia Meloni a Washington, nella sua prima visita da presidente del Consiglio, e da Joe Biden che l’ha ricevuta alla Casa Bianca nello studio ovale.
Un colloquio di circa un’ora e mezzo con molti dossier sul tavolo, a partire dal rapporto con la Cina. L’Italia è l’unico Paese europeo ad aver firmato il Memorandum sulla Via della Seta, in scadenza a fine anno. Gli Stati Uniti premono perché non sia rinnovato, ma ancora non c’è stato l’annuncio ufficiale. Da parte di Biden, ha assicurato la premier in una conferenza stampa all’ambasciata italiana, non ci sono richieste in tal senso: “Abbiamo parlato di via della Seta, più in generale di Cina, ma se voi immaginate che l’approccio degli Usa sia chiedere o pretendere qualcosa dall’Italia non è questo l’approccio, si fidano dell’Italia, della nostra posizione e postura, il ragionamento che si fa è più ampio sui rapporti tra i paesi dell’Occidente e del G7 e la Cina”.
Meloni ha annunciato che andrà in Cina; “sarà una delle prossime missioni”, ha detto, con l’obiettivo di avere un “dialogo costruttivo”. Piena sintonia sull’Ucraina. Nella dichiarazione congiunta, entrambi i leader hanno ribadito che “continueranno a fornire assistenza politica, militare, finanziaria e umanitaria a Kiev per tutto il tempo necessario”. “Ho visto Biden molto determinato, come lo sono io, che non significa non cercare soluzioni negoziali. Ma io credo, come ho detto dall’inizio del conflitto, che l’unico modo di garantire la possibilità di una qualsiasi uscita diplomatica sia sostenere l’Ucraina”.
Altro tema centrale sul tavolo, i rapporti economici, sia a livello globale che bilaterale. Biden ha parlato del rafforzamento dei legami economici tra Italia e Stati Uniti. “L’anno scorso hanno generato più di 100 miliardi di dollari di scambi commerciali. A mio avviso, non c’è motivo per cui questo non debba aumentare. Stiamo anche estendendo la nostra partnership a nuovi settori, tra cui la cooperazione spaziale, e rafforzando il nostro sostegno ai Paesi in via di sviluppo”. Inoltre Meloni ha esposto la sua strategia per il Mediterraneo e l’Africa, “con un nuovo approccio tra pari” e nel documento conclusivo le due nazioni hanno condiviso “l’intento comune di rafforzare le relazioni con l’Africa”. Il tema sarà anche tra quelli al centro del G7 2024 a guida italiana.
Da Arlington è andata poi a Villa Firenze, residenza dell’ambasciatore italiano. Nella residenza Meloni tiene una serie di incontri, tra cui uno, di due ore, con Henry Kissinger. L’ex segretario di Stato, è “una delle menti più lucide, punto di riferimento della politica strategica e della diplomazia”, dice la premier, che lo ringrazia “per il prezioso tempo che mi ha dedicato, è stato un privilegio e un onore dialogare con lui sui temi della contemporaneità”. Alle 18 (la mezzanotte italiana) a Villa Firenze si terrà un ricevimento, occasione per incontrare la comunità italiana che rappresenta un fondamentale elemento dell’amicizia tra Italia e Usa. La premier lo ha ribadito più volte ieri, nella giornata che si è conclusa con una cena allo storico Café Milano di Georgetown, meta obbligata della politica americana (il ristorante di Franco Nuschese è amato tra gli altri da Bill Clinton, Barack Obama e Joe Biden) e internazionale.
Nel corso della serata la premier ha espresso “grande soddisfazione” per la visita e per l’incontro con Biden, che ha prodotto, ha fatto notare, una dichiarazione congiunta particolarmente lunga e densa. E’ un’altra dimostrazione – confida prima di rientrare in hotel – del fatto che nel mondo c’è “interesse per l’Italia: ci amano fuori molto più di quanto facciamo noi”. Adesso – è il messaggio – serve un “approccio pragmatico”, a tutti i livelli, per affrontare le prossime sfide. Tra i motivi di soddisfazione della visita anche il dossier Expo 2030, presentato a Biden. Nella dichiarazione l’inquilino della Casa Bianca “saluta” con favore la candidatura italiana. Un passaggio che non è un endorsement ma che comunque è considerato una base su cui lavorare nella partita contro Riad.