Meloni: Europa deve essere gigante politico, non gigante burocratico

il capo del governo: l’allargamento ci interroga su regole funzionamento, riscoprire sussidiarietà

giorgia meloni

“L’Europa deve ripensarsi. Noi abbiamo bisogno della politica perché l’Europa riesca a essere un gigante politico, non un gigante burocratico” e “questo è” il momento “perché non dipende da noi ma dalle sfide che la storia ci pone di fronte. Alla fine il destino, diceva una bella canzone, ci sfida per spingerci ad essere fieri di noi”. Così la premier Giorgia Meloni nel suo intervento all’Europa Forum Wachau in Austria. “E quando capisci che sei seduto sulle spalle di un gigante, allora forse ti rendi conto di come quegli ostacoli che sembravano insuperabili forse alla fine sono alla tua portata, alla portata della civiltà europea, non alla portata di un’organizzazione, non alla portata di regole, non alla portata di burocrati” e occorre cogliere la sfida “se vogliamo uscire più forti da questa situazione difficile”, ha sottolineato.

 

“Prima le regole”

 

“In questo tempo si discute molto di allargamento – ha proseguito – l’Italia sostiene con forza quello che dal mio punto di vista è un ricongiungimento, verso i balcani occidentali e non solo. E il dibattito sull’allargamento porta a interrogarsi sulle regole di funzionamento prima di aprirci”. Ma allora, per la Premier Meloni, il tema non è quello di “ripensare le regole ma – ha detto – occorre ripensare le priorità: più saremo e più credo sarà necessario applicare il principio previsto nei trattati e sinora applicato di meno, il principio di sussidiarietà: non si occupi Bruxelles di quello che può meglio fare Roma o Vienna, non facciano Roma o Vienna da sole quello che può fare solo Bruxelles”.

 

L’Europa guardi a grandi temi

 

“Penso – ha concluso – che si debba ragionare insieme e si debba comprendere insieme che l’Europa debba concentrare la sua attenzione strategica sulle grandi materie, a volte secondarie nel passato” come “l’autonomia strategica, la competitività, il mercato unico, la sicurezza dei confini, la transizione energetica e digitale, la politica estera continentale, l’Europa ha il compito di stabilire gli obiettivi su queste materie e ha il compito di stabilire le priorità per raggiungerli. Mentre non credo sia necessarie occuparsi di normare ogni singolo aspetto della vita quotidiana perché quello lo possono fare meglio gli stati nazionali che conoscono meglio quei cittadini, anche per difendere le specificità che ogni nazione ha”, come “la transizione energetica”.