Politica

Meloni: “Fango anche sui miei familiari”. E sulle Europee ammonisce alleati: no egoismi

All’assemblea nazionale di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni parla per 40 minuti dal palco del centro congressi ‘Roma Eventi’, a due passi da piazza di Spagna. Difende la sorella Arianna, annuncia il congresso dopo le elezioni europee, si congeda con la sua “squadra” con un “mi mancate”, ringraziando la platea per la “bella mattinata”. Giovanni Donzelli, presiede al posto di Ignazio La Russa. Il presidente del Senato, infatti, pur mantenendo la carica di presidente dell’assemblea, preferisce lasciare al responsabile dell’organizzazione di FdI il compito di dirigere i lavori. “Ignazio lo ha fatto per evitare polemiche da parte della solita stampa di sinistra – attacca Meloni, che poi pranzerà a palazzo Chigi proprio con La Russa –. Ha dato una grande lezione di stile, ma il suo gesto non era necessario. L’epoca nella quale la sinistra ha più diritti degli altri è finita”.

La premier, dal palco si prende tutta la scena, puntando il dito contro il “fango gratuito” gettato “perfino” sui suoi “familiari”: “Racconti surreali” di un “partito chiuso, familistico. Si è parlato di Arianna Meloni, militante da quando aveva 17 anni, sempre penalizzata dal fatto di essere mia sorella – scandisce -. Hanno strumentalmente confuso un ruolo organizzativo come quello di segreteria politica con quello di segretario di FdI”. Poi la chiosa, un messaggio chiaro all’esterno ma anche a possibili malpancisti interni: “C’è il presidente, e si chiama Giorgia Meloni, e fin quando voi non deciderete di sostituirmi io eserciterò quel ruolo. E io intendo continuare a fare il presidente”.

 

 

Intanto, Fabio Rampelli esclude pubblicamente di essere un capo corrente a guida di una ‘fronda’ ed elogia Arianna Meloni (è stata la sua capo segreteria per oltre 10 anni). Ma al contempo rivendica il suo peso: non è un militante dell’ultima ora, è stato uno dei fondatori di Fratelli d’Italia e ha contribuito a formare l’attuale classe dirigente. Fare il congresso vero e proprio prima delle europee sarebbe un errore, dice il governatore Marco Marsilio. E Giorgia concorda: “Lo faremo dopo, come è previsto”. Prima c’è da serrare le file e tentare anche a Bruxelles il bis dell’exploit alle politiche di un anno fa. L’ipotesi che la stessa Arianna possa essere candidata nella circoscrizione centro circola insistentemente negli ambienti di partito (“Preferirei di no. Ma sono un soldata”, aveva detto lei), ma anche quella della leader capolista (se servisse al nord, per fare da traino e non perdere posizioni).

Giorgia Meloni ammonisce anche gli alleati di governo a non mostrare atteggiamenti egoistici nella campagna elettorale per le Europee. “Siamo stati capaci di fare l’impensabile in Italia, è possibile che siamo in grado di fare qualcosa di impensabile in Europa” dice rivolgendosi all’assemblea nazionale di Fdi. “E’ impensabile ma chissà” prosegue Meloni, “come lo vediamo noi lo vedono anche tutti gli altri e quindi dobbiamo aspettarci una campagna elettorale molto dura. Dobbiamo farla come direbbero gli spagnoli ‘con cabeza fria y corazon caliente’. C’è un sistema elettorale proporzionale che ci richiede presenza, passione ed esaltazione della nostra identità. D’altra parte abbiamo un vincolo di governo e fare l’interesse dell’Italia è prioritario”. E dunque, conclude, “sono convinta che anche i nostri alleati siano consapevoli del fatto che il peso che tutti insieme abbiamo sulle spalle è talmente grave da non consentirci di sprecare energie in eventuali atteggiamenti egoistici di qualsiasi genere. Guai a chi non avesse chiaro che la priorità deve essere il bene della nazione”.

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