Meloni giura e parte da Europa. La premier sente big Ue e prepara viaggio

Per l’emergenza bollette intanto c’è da convertire il dl Aiuti ter

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Ursula von der Leyen, Charles Michel. Roberta Metsola. Prestato il giuramento nelle mani di Sergio Mattarella, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni parte dai rapporti europei, con un giro di telefonate che coinvolge tutte le cariche comunitarie: la presidente della Commissione, il presidente del Consiglio europeo, la presidente dell’Europarlamento. Ucraina e crisi energetica i temi discussi al telefono, fanno sapere da Bruxelles, in attesa degli incontri faccia a faccia nella capitale belga che si vogliono fissare a breve.

L’agenda internazionale segna tutta la prima giornata da premier di Meloni: dall’estero arrivano i tweet di congratulazioni di diversi capi di Stato e di governo, e Meloni risponde a ognuno sui social: da Viktor Orbàn al polacco Morawiecki, passando per il belga De Croo e il maltese Abela. Joe Biden fa invece una nota ufficiale, in cui sottolinea come l’Italia sia “un alleato fondamentale della Nato e un nostro stretto partner”, ribadendo che “come leader nel G7, intendiamo continuare nel nostro sostegno per l’Ucraina, rendere la Russia responsabile per la sua aggressione, garantire il rispetto dei diritti umani e dei valori democratici e costruire una crescita economica sostenibile”. Parole cui Meloni risponde ricordando che Italia e Usa “sono uniti da una profonda amicizia e dalla partnership transatlantica, fondata su valori comuni. Non vedo l’ora di rafforzarli ulteriormente, battendoci insieme per la libertà e la sicurezza internazionale”.

“Serviremo l’Italia con orgoglio e senso di responsabilità”, aveva promesso questa mattina la premier, e “adesso subito al lavoro”. Perché come ricordato ieri da Sergio Mattarella, “le condizioni interne e internazionali richiedono un governo nella pienezza delle sue funzioni”. C’è infatti la guerra in Ucraina. C’è la manovra economica da mettere a punto in tempi rapidi. E c’è l’emergenza energetica che deve trovare una risposta a livello europeo e nazionale. Sul primo punto Meloni risponde direttamente a Volodymyr Zelensky, che si era congratulato con lei su Twitter: “L’Italia è e sarà sempre dalla parte del coraggioso popolo ucraino che lotta per la sua libertà e per una giusta pace. Non siete soli”, assicura.

Per iniziare a ragionare sulla manovra invece, spiegano da Fdi, servirà ultimare il governo e dare a Giancarlo Giorgetti la squadra con cui lavorare. Ma per sottosegretari e viceministri – assicurano – “è tutto abbastanza definito, dopo la fiducia si procederà rapidamente, probabilmente già in settimana”. Per l’emergenza bollette intanto c’è da convertire il dl Aiuti ter, e poi chiudere il 2022 con il “tesoretto” da 9,4 miliardi frutto dei fondamentali migliori rispetto alle previsioni. Ma soprattutto c’è da concretizzare l’accordo sul prezzo del gas raggiunto nell’ultimo Consiglio Ue. Tema che Meloni affronterà nel primo incontro internazionale che avrà, quello col presidente francese Emmanuel Macron, in arrivo domani a Roma e che dovrebbe vedere lunedì. E poi nella visita a Bruxelles dalla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen. Due incontri complessi, sulla carta: la delegazione europea di Fratelli d’Italia è infatti all’opposizione dell’esecutivo comunitario, e le dichiarazioni di ministri e commissari francesi sulla “vigilanza” nei confronti di un governo di destra in Italia avevano sollevato polemiche infuocate.

Ma dal governo assicurano che i rapporti internazionali saranno “positivi e costruttivi”, “non ci saranno tensioni”, e che anche in Europa “la narrazione di un esecutivo isolato sarà smentita dai fatti”. Appuntamenti che Meloni prepara lavorando da casa: a palazzo Chigi si recherà solo domani, quando alle 10,30 avverrà il passaggio di consegne con il predecessore Draghi che le consegnerà la campanella con la quale il presidente ‘guida’ le riunioni del Consiglio dei ministri. A quel punto sarà da palazzo Chigi che Meloni potrà preparare il discorso più importante della sua carriera, quello con cui martedì chiederà la fiducia delle Camere. Prima però un passaggio privato, e doloroso: la prima uscita da presidente del Consiglio – subito dopo il giuramento – è la partecipazione al funerale di Francesco Valdiserri, il figlio di due giornalisti del Corriere della Sera, ucciso a 18 anni da un’auto sulla Cristoforo Colombo mentre camminava sul marciapiede.