Politica

Meloni: “Siamo qui per cambiare questa nazione”

Con il risultato delle Europee “gli italiani ci chiedono di andare avanti” e “siamo qui per cambiare questa nazione” attraverso le riforme. Ma Giorgia Meloni, rivendica anche il successo del vertice a Borgo Egnazia, “uno dei G7 meglio riusciti della storia” dello stesso forum informale. Una premier a tutto campo, quella intervistata dal direttore Alessandro Sallusti per i 50 anni de Il Giornale, ricordando che in 20 mesi il suo governo ha realizzato più riforme di quante ne siano state fatte negli ultimi anni.

“Credo – ha sottolineato – che gli italiani debbano scegliere da che parte stare, io non penso che questa sia una nazione nella quale le cose vanno tutte bene e penso che sulle cose che vanno male ci si deve assumere la responsabilità di cambiarle”, accusando l’opposizione di essere contraria a qualsiasi cambiamento. Il responso delle Europee per FdI, “è stato un risultato più importante delle elezioni Politiche perché il voto del 2022 poteva anche essere un voto di protesta, di aspettative, di speranza”. Meloni s’è detta anche “fiera del risultato della maggioranza” il che “dimostra ancora una volta che il centrodestra può crescere insieme, che non è vero il racconto che se un partito va bene può essere un cannibale dell’altro”.

 

 

Circa la nuova Europa, invece, per chiunque ricoprirà incarichi apicali “tutti sanno qual è il ruolo che spetta all’Italia, a una nazione che è fondatrice dell`Unione europea che è la seconda manifattura d`Europa e che ha il governo più solido di tutti, è un ruolo di massimo rango che io intendo rivendicare per l’Italia”. Poi c’è il capitolo riforme, anticipando che la prossima “sarà quella sulla burocrazia”. D’altronde, semplificare le procedure amministrative è visto come un passo necessario per migliorare l’efficienza dello Stato e soprattutto facilitare lo sviluppo economico. Sul premierato, per Meloni “è la stabilità politica a fare la differenza”.

Come dire, un sistema politico stabile è fondamentale per garantire che le riforme possano essere attuate efficacemente e portare a risultati concreti. Riguardo all’autonomia differenziata, per il capo del governo “è una norma di responsabilizzazione delle classi dirigenti”. E ha concluso con la riforma della giustizia, per la quale il governo andrà avanti per rendere l’Italia un luogo più attraente per gli investimenti esteri.

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