“Non sono abituata a dare patenti di presentabilità, sarà che a me sono state date per una vita. Penso che queste cose le decidano i cittadini”. Intervistata da Monica Maggioni a ‘In mezz’ora’ su Raitre, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni rimanda all’esito del voto dell’8 e 9 giugno per il rinnovo dell’Europarlamento la questione della formazione di una maggioranza per il nuovo governo dell’Unione europea, rispondendo, in particolare, alla domanda se una eventuale coalizione tra i gruppi del Partito popolare europeo e dei Conservatori europei (presieduti dalla stessa Meloni) debba spingersi fino a comprendere i nazionalisti euroscettici di Identità e democrazia (di cui fa parte la Lega).
“Tutti sanno – ha spiegato Meloni – che il mio obiettivo principale in Europa è quello di cercare di costruire una maggioranza alternativa a quella che ha governato l’Europa in questi anni. Il mio obiettivo è una maggioranza di centrodestra e quindi mandare la sinistra all’opposizione anche in Europa”, non solo “perché io penso che le ricette della sinistra siano sbagliate ma penso anche, com’è stato ampiamente dimostrato in Italia, che le maggioranze arcobaleno alla fine producono solo compromessi al ribasso e noi non siamo nella stagione storica nella quale possiamo permetterci un’Europa debole che fa compromessi a ribasso”.
“Noi – ha proseguito la premier – abbiamo bisogno di un’Europa che abbia una visione, che si concentri sulle cose importanti, che sappia dirci come difendere i nostri cittadini, come facciamo a difendere le nostre imprese, come facciamo a difendere i nostri confini, come facciamo ad avere un ruolo nelle grandi crisi che si stanno aprendo nel mondo e purtroppo, se si mette insieme un pezzo di centrodestra e un pezzo di centrosinistra, non si riesce ad arrivare a delle soluzioni”. “Io voglio un’Europa – ha affermato Meloni – che abbia una visione e chi dovesse far parte di quella maggioranza, questo dipenderà dal giudizio dei cittadini perché bisognerà guardare i risultati” del voto “per capire quali sono le maggioranze possibili. Sicuramente io non sono disposta a fare maggioranze con la sinistra questo sicuramente no, tutto il resto si vedrà”.
“In passato – ha continuato la premier – abbiamo avuto un’Europa che pretendeva di occuparsi delle minutaglie della vita dei cittadini, cioè delle cose delle quali tranquillamente si possono occupare gli Stati nazionali, e che invece non riusciva a occuparsi delle cose che le competevano, sulle quali gli Stati nazionali non sono in grado di competere da soli. Noi – ha esemplificato la presidente del Consiglio – non abbiamo avuto una politica estera, non abbiamo avuto una politica di difesa, non abbiamo avuto una politica di approvvigionamento energetico seria, non abbiamo avuto una politica di approvvigionamento sulle materie prime, non abbiamo avuto la capacità di stare sugli scenari di crisi. L’approccio di un’Europa che deve accentrare tutto è sbagliato, serve un’Europa che si occupi delle cose che le competono, che sono molte di meno di quelle delle quali si è occupata” finora. “E’ il modello confederale”, quello sostenuto dai Conservatori di Ecr-Fdi, “che è l’esatto contrario di quello federale. E’ un modello – ha concluso Meloni – portato avanti anche da moltissimi dei padri costituenti dell’Europa, che è un modello di Europa molto più efficace”.