Politica

Meloni prova a chiudere ‘caso’ aborto: falso, è una scorrettezza

Giorgia Meloni prova a chiudere il ‘caso’ aborto, scoppiato ieri e che oggi si stava allargando, rischiando di oscurare i lavori della prima giornata del G7. Ma dalla Presidenza italiana non si nasconde l’irritazione per una “scorrettezza” venuta da qualche cancelleria, dopo il voto delle europee. Questa mattina diverse fonti diplomatiche avevano confermato che nella bozza delle conclusioni, che saranno diffuse domani, era stato cancellato il riferimento (inserito a Hiroshima) alla necessità di garantire “un accesso effettivo e sicuro all’aborto”.

Un intervento di ‘bianchetto’ che avrebbe suscitato il disappunto, tra gli altri, di Francia, Canada e Usa, che puntavano il dito contro l’Italia. Disappunto che in mattinata sembrava confermato dal Consigliere per la sicurezza nazionale Usa Jake Sullivan. Il presidente Biden – aveva detto a questo proposito – “parla sempre di diritti umani in tutte le sue interazioni, sia con gli amici sia con gli avversari, e nei prossimi due giorni non ci saranno cambiamenti”.

Nel frattempo l’opposizione in Italia continuava ad attaccare la premier. Mentre le parlamentari di Avs chiedevano a Meloni di riferire in Parlamento, arrivava il duro intervento della segretaria del Pd Elly Schlein: “L’Italia dovrebbe svolgere un ruolo di primo piano in un consesso internazionale come il G7, il governo dovrebbe promuovere l’immagine del Paese restituendo a livello internazionale l’autorevolezza e il profilo che ha sempre avuto. E invece – per la leader Dem – il governo Meloni si presenta davanti agli altri capi di Stato e di governo mettendo in discussione un diritto fondamentale delle donne come quello di scegliere sul proprio corpo. Non ce ne facciamo nulla di una premier donna che non difende i diritti di tutte le altre donne di questo Paese. Una vergogna nazionale, chiedano scusa al Paese”.

Per il governo, il ministro degli Esteri Antonio Tajani cercava di smorzare le polemiche spiegando che “stanno discutendo le diverse delegazioni, è prematuro fare analisi e inutile fare previsioni ora. Si vedrà alla fine quale sarà l’accordo”. Per il ministro per l’Agricoltura Francesco Lollobrigida però la cancellazione non dovrebbe suscitare sorpresa: “Non so se a un G7 a cui partecipa anche il Papa sia opportuno – ha detto a margine di un evento a Milano -. Se hanno scelto di non metterlo ci sarà un perché e una ragione più che condivisibile”. In serata, con un gruppo di giornalisti arrivati a Borgo Egnazia, è giunta la precisazione, senza però nascondere minimamente l’irritazione per quanto accaduto.

Secondo fonti italiane, è vero che nella dichiarazione non c’è la parola aborto ma perché gli impegni assunti a Hiroshima “vengono tutti riconfermati” con “un esplicito riferimento, un paragrafo rilevante”. Dunque “non si fa nessun passo indietro”. Evidentemente è stato “montato un caso” con “un po’ di strumentalizzazione elettorale o post-elettorale, qualcuno magari ha voluto inserire qualche strumento di disturbo”. Chi sia il ‘qualcuno’ le fonti non lo vogliono dire per “etica professionale” ma “è scorretto dire che l’Italia ha tolto o non ha tolto. La scorrettezza noi l’abbiamo subita ma non la rifacciamo”. Caso chiuso, dunque, a meno di ‘strascichi’ tra i leader.

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