Meloni stronca il Superbonus: buco da 38 miliardi di euro per favorire i ricchi

Ma ci sono perplessità da Forza Italia. Su cessione crediti si cerca ancora soluzione, sulle modalità Giorgetti è cauto

Giorgia Meloni

I 9 miliardi come “risposta immediata” ai problemi di famiglie e imprese, e le nuove estrazioni di gas. La stretta sul Superbonus e l’aumento del tetto per l’uso del contante. Il primo intervento del governo di Giorgia Meloni in materia di economia si sviluppa su queste direttrici: da un lato la proroga delle misure del governo Draghi in materia di aiuti alle famiglie, dall’altro misure che vogliono segnare discontinuità con i predecessori. A partire dal Superbonus, che la presidente del Consiglio in conferenza stampa stronca così: “Quel 110% deresponsabilizzava, ha portato anche a una distorsione di mercato sul costo dei materiali e il beneficio è andato prevalentemente a favore dei redditi medio alti”. Da qui la decisione di intervenire per “correggere queste distorsioni” con il bonus che scende al 90% “tranne per quei condomini che hanno già deliberato gli interventi e hanno presentato la documentazione entro il 25 novembre”.

Cessione dei crediti

Altro intervento è atteso sulla cessione dei crediti: Meloni spiega che una soluzione è urgente, per questo è stata inserita nel decreto senza aspettare la legge di bilancio. Ma sulle modalità il ministro Giorgetti è ancora cauto: “Cercheremo di intervenire. E’ un problema reale di molte imprese. Cercheremo e stiamo definendo una via d’uscita”. Sapendo che “la cessione del credito è una possibilità, non un diritto”. Decisioni che però provocano proteste. Ovviamente quelle del M5s, grande sponsor del provvedimento: “Sul Superbonus il Governo cambia le regole in corsa e rompe il patto con famiglie e imprese, danneggiando chi aveva già programmato investimenti. Meloni e il Governo si fermino prima di dare un ulteriore colpo ai cittadini già colpiti dalla crisi”, dice il presidente Cinque Stelle Giuseppe Conte.

Tetto massimo per il contante

Ma perplessità ci sono anche nella maggioranza, con i gruppi di Forza Italia in Senato che preannunciano emendamenti al decreto quando sarà all’esame del Parlamento per la conversione in legge: “Un intervento era doveroso, ma è altrettanto doveroso dare delle certezze agli operatori del settore e non cambiare continuamente il quadro. Proprio per questo, rispetto all’accesso al Superbonus 110 per cento così come lo abbiamo conosciuto finora, Forza Italia lavorerà per spostare la data di scadenza delle agevolazioni almeno di un mese per chi ha già deliberato in assemblea di condominio e ha già stipulato contratti. In merito, presenteremo in Parlamento un emendamento ad hoc, anche per garantire un tempo di transizione adeguato”, dicono i presidenti dei gruppi parlamentari azzurri, Licia Ronzulli e Alessandro Cattaneo. I forzisti invocano anche un “tempestivo intervento” sulla cessione dei crediti, e chiedono l’apertura di un tavolo di settore. A chiudere il decreto, lo sblocco delle concessioni per l’estrazione di gas naturale con cui “diminuiamo la dipendenza dall’estero e mettiamo in sicurezza il sistema produttivo italiano”. E l’aumento del tetto massimo per l’uso del contante: “Lo avevamo nel programma e più volte avevamo dichiarato che saremmo intervenuti”, fissando la soglia a 5.000 euro, “nella media europea”.