Secondo il cantautore si tratta di un percorso già iniziato, un “discorso di umanità e sensibilità perché sono un giovane che vive in questo Pianeta ed è giusto che tratti questioni che mi stanno a cuore”. Anche i singoli scelti finora durante il 2015 esprimono il senso di questo cammino, prima di tutte “Guerriero” passando per “Esseri umani” e “Ti aspetto”. “Si parla di libertà e di camminare al fianco di persone che lottano per i propri diritti, parlo della lotta che dobbiamo fare tutti i giorni e sono vicino a chi ha reso questa civiltà più giusta e pacifica” ha dichiarato, citando come esempi Gandhi e Martin LutherKing e più di recente Larry Kramer, attivista per i diritti dei gay. Mengoni si è detto contento di essere “cresciuto”, di avere “alzato gli occhi e aver parlato di amore, non saprei scrivere d’altro perché di emozioni e sentimenti si vive”. Una crescita anche dal punto di vista artistico, sancita da collaborazioni importanti in questo disco. La prima è quella con Sia, tra le protagoniste del pop a livello internazionale, con il brano “Rock bottom”, l’unico scritto in inglese: “Da tanti anni la ammiro, ho sempre spinto per una collaborazione, sono contento che mi abbia dato un pezzo molto forte che non ero sicuro di gestire. Ho provato ad adattare il testo in italiano ma tradurre quello che dice era impossibile” ha detto Mengoni.
Giuliano Sangiorgi ha invece firmato testo e musica di “Solo due satelliti”, con anche un cameo della sua voce: i due non avevano mai collaborato. “Sono sempre restio a duetti e collaborazioni forzate, questa è nata per caso, mi ha mandato un pezzo che era bellissimo ma non giusto per il disco. Dopo pochi mesi è arrivato un pezzo piano e voce di cui ho detto che era una delle perle mancanti della collana, è uno dei più importanti del disco” ha raccontato ancora l’artista. Tra le fonti diispirazione e, ha ammesso, di invidia nella musica di oggi c’è invece Stromae: “Uscito dal suo concerto sono rimasto a bocca aperta come Sebastian nella Sirenetta” ha detto Mengoni. Nel 2016 per Marco Mengoni ci sarà il tour: all’inizio erano previste 12 date, che nel frattempo sono aumentate, perché sono raddoppiati i concerti di Milano, Roma e il gran finale all’Arena di Verona. Si parte il 28 aprile da Torino con un tour che ricalcherà la produzione precedente ma con qualche novità. Si sta lavorando anche per fare qualche data all’estero, sempre nel 2016.