È durato circa un’ora il bilaterale tra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e la cancelliera tedesca Angela Merkel al Castello di Meseberg, alle porte di Berlino, un incontro organizzato in vista del Consiglio europeo del 17 e 18 luglio. Al centro dei colloqui l’approvazione del Recovery Fund, tra le priorità della presidenza di turno tedesca dell’Ue: “Abbiamo un sì al quadro finanziario pluriennale che deve essere varato, ma unitamente allo stesso modo varare anche il recovery fund oppure il cosiddetto Next Generation Eu, entrambi appoggiamo questa intenzione, questo progetto, abbiamo per quanto riguarda le proposte di Charles Michel, ognuno ha i propri interessi da rappresentare, però la struttura per la prossima generazione in Europa, noi, la Germania e l’Italia, siamo d’accordo, con questa struttura di base, è una buona idea quella della Commissione”.
In conferenza stampa congiunta, da parte sua Conte, che dopo Madrid e l’Aja, con Berlino chiude il tour nelle Capitali europee, ha affermato: “Abbiamo davanti un negoziato molto difficile – ha esordito Conte, sottolineando – Oggi tocca al consiglio europeo, venerdì ci incontreremo, i capi di Stato e di governo dovranno mostrare la consapevolezza del momento storico che stiamo vivendo e di una risposta tempestiva per uscire quanto prima da questa crisi”. “É essenziale che il consiglio europeo prenda una decisione coerente con il livello della proposta della Commissione e anche con la soluzione franco-tedesca. Dobbiano dire sì subito a uno strumento e fare in modo che questa proposta sul Next Generation Eu possa essere una proposta effettiva, adeguata ben vengano tutti i criteri di spesa, tutte le regole di governance, che rendono ancora più chiare e trasparenti le scelte che i singoli paesi saranno chiamati a compiere per realizzare questi programmi, ma queste regole, questi criteri, devono permettere effettività di reazione”, ha detto ancora Conte.
Il negoziato per il Recovery Plan e per il Next Generation Eu, così importante per il futuro dell’Europa, sarà basato sulla capacità di “costruire ponti”. L’ha affermato invece più volte oggi la cancelliera tedesca Angela Merkel, dando sostegno alla proposta negoziale del presidente del Consiglio europeo Charles Michel e ha auspicato che l’ammontare del piano “non venga ridimensionato”. “Non so se raggiungeremo un accordo o meno, a prescindere dalle quote. Non è ancora certo, il percorso da fare è ancora lungo. Quello che vorrei però sottolineare è che quello che noi abbiamo previsto come fondo di ripresa, che sia qualcosa di poderoso, che non sia troppo ridimensionato, perché il compito è enorme, gigantesco e anche la risposta deve essere poderosa”, ha sostenuto la cancelliera rispondnedo alle domande. “Non si possono stabilire in anticipo tutti i dettagli, ma deve essere uno sforzo notevole, in modo che si possa capire che in quest’ora difficile l’Europa vuole essere compatta. Una dimensione politica, a prescindere dagli aspetti numerici”, ha affermato ancora la leader tedesca.
“Saremo in 27 attorno a un tavolo con un impegno verso l’Europa e verso gli interessi dei nostri paesi. L’arte consiste nel gettare dei ponti. Perché ci vuole l’unanimità e questa unanimità è una responsabilità di cui noi siamo tutti consapevoli, però il risultato deve essere rispondere alle aspettative”, ha aggiunta la cancelliera tedesca. “Per quel che riguarda la posizione negoziale italiana, non vedo la possibilità che possa mettere in pericolo il progetto”, ha detto ancora Merkel, rispondendo a una domanda dei giornalisti. “Non dobbiamo mettere in discussione la posizione negoziale di alcuno. Troveremo delle comunanze anche con gli altri, come le abbiamo trovato oggi. E’ uno scambio importante, come è importante valutare la situazione prima di iniziare il vertice”.
Poi, la cancelliera ha insistito: “Dobbiamo costruire ponti, letteralmente. Non siamo ancora arrivati. Non so se basterà un incontro, o se dovremo incontrarci ancora un’altra volta prima dell’estate. Io sarei lieta se dovesse essere soltanto un incontro, ma dobbiamo vedere. Ma non vedo difficoltà per quello che riguarda la posizione negoziale italiana”. Merkel ha ripetuto l’apprezzamento per la proposta negoziale di Michel: “Ha presentato una cornice negoziale buona, anche per quel che riguarda lo stato di diritto, però bisogna ripetere che i fondi pagati devono raggiungere i giusti punti e che vengano concessi legalmente. Dobbiamo costruire ponti in ogni direzione: siamo due di 27, ci sono altri 25 capi di stato e di governo con idee anche diverse. Quindi ci sono tanti ponti da costruire”. In programma anche una cena di lavoro tra i due leader in serata.