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Il messaggio di Berlusconi ai tifosi rossoneri: “Vorrei vendere il Milan, ma a degli italiani”

Nel 1994 Silvio Berlusconi scelse di girare un videomessaggio per annunciare la sua discesa in campo. Stavolta, invece, ha scelto un videomessaggio per annunciare quella che potrebbe presto trasformarsi in una ingloriosa ritirata. Non è da lui, ma negli ultimi mesi il suo Milan ha dato evidenti segni di cedimento. La corazzata che vinceva scudetti e Champions è solo un lontano ricordo. I trofei hanno lasciato il posto a sconfitte e figuracce. E così l’ex premier ha deciso di rivolgersi a tutti i tifosi rossoneri che, ormai all’unisono, gli chiedono di vendere la società. “A tutti quelli che mi dicono di vendere – spiega – Ci sto provando da un anno, ma vorrei lasciare il Milan in buone mani che gli garantissero un futuro da protagonista e, preferibilmente, vorrei lasciarlo in mani italiane. Qualsiasi suggerimento è il benvenuto. Io ho il Milan nel cuore e soffro quando va male, soffro forse un po’ più di voi visto che per farlo grande ho dovuto investire 1 miliardo di euro, solo nell’ultimo anno 152 milioni”. “Eppure non abbiamo mai visto il Milan giocare così male come quest’anno – aggiunge – Grazie al cambio di allenatore, ultimamente mi sembra che nel gioco qualche miglioramento si è visto, anche se Brocchi ha avuto pochissimi giorni e poi nelle ultime partite siamo stati anche sfortunati”. Detto questo, Berlusconi invita a non esagerare con le critiche: “Dopo 30 anni in cui abbiamo pasteggiato a champagne e caviale potremmo anche sopportare forse con più eleganza un digiuno che sarà sicuramente passeggero”. Ma le reazioni alle sue parole non sono, forse, quelle sperate. I tifosi non condividono né il giudizio sulla gestione Brocchi, né quello sugli ultimi 30 anni passati a “pasteggiare a champagne e caviale”. In tanti gli chiedono di cacciare subito Adriano Galliani. Altri gli fanno notare che difficilmente ci saranno italiani disposti ad investire. Insomma, ormai il legame tra il Cavaliere e gli ultras rossoneri, sembra irrimediabilmente compromesso.


 

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redazione