I metalmeccanici hanno scioperato in tutta Italia per otto ore con tre grandi manifestazioni in contemporanea a Milano, Firenze e Napoli per chiedere al governo e alle imprese di mettere al centro il lavoro, l’industria, i salari, i diritti e la giustizia sociale. Nella citta’ partenopea in testa e’ sfilato uno striscione blu con la scritta Whirlpool in bianco, dietro cui si e’ mosso un serpentone di 10.000 tute blu. Anche a Firenze e a Milano sono state almeno 10.000 secondo gli organizzatori le persone sfilate in corteo. Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm-Uil si sono schierate unite per chiedere un cambio di passo al governo e alle imprese. Lo slogan che ha accompagnato tutti i cortei e’ un “Futuro per l’industria”.
La giornata odierna e’ stata la prosecuzione del percorso unitario avviato a piazza San Giovanni a Roma, lo scorso 9 febbraio, che si chiudera’ il 22 giugno a Reggio Calabria, per il Sud. E che potrebbe sfociare in uno sciopero generale delle tre confederazioni. Oggi alle tre manifestazioni erano presenti i vertici di Cgil, Cisl e Uil e i leader di categoria: a Milano Maurizio Landini e il leader della Fim Marco Bentivogli; a Firenze Annamaria Furlan e il segretario generale della Uilm Rocco Palombella; a Napoli Carmelo Barbagallo e la leder della Fiom Francesca Re David. A Milano ha aperto il corteo il segretario generale della Cgil Maurizio Landini, chiedendo “una politica industriale per un settore strategico per il paese”, che vede 158 tavoli di crisi aperti, oltre 200.00 lavoratori coinvolti di cui 60.000 a rischio, 20 aree di crisi complessa e 70.000 lavoratori in mobilita’ in deroga, che percepiscono un assegno mensile di 500-600 euro”.
Sempre a Milano il segretario generale della Fim Cisl, Marco Bentivogli ha rimproverato il governo, che “in questa permanente campagna elettorale fa un po’ come Schettino: si avvicina alla scogliera per prendere applausi ma sta facendo affondare la nave”. A Napoli, la segretaria generale della Fiom Cgil, Francesca Re David, ha sottolineato che la manifestazione “si e’ aperta con il suono di una sirena e un minuto di silenzio sul palco in piazza Matteotti per ricordare i quasi 300 lavoratori morti sui luoghi di lavoro”. Dopo il minuto di silenzio, si e’ esibita l’attrice Rosalia Porcaro con un monologo sulle condizioni delle operaie pensando in particolare alla vertenza Whirlpool, davanti ai lavoratori di Campania, Lazio, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna, con la presenza di tutti i settori metalmeccanici, dall’automotive alla siderurgia, dall’informatica alla cantieristica, dall’aerospazio alle installazioni e all’elettrodomestico.
“Lo sciopero dei metalmeccanici di oggi – ha sottolineato Re David – guarda al governo e alle imprese, guarda alla svalorizzazione del lavoro, alla mancanza di una qualsiasi idea di politica industriale nel Paese, che sta diventando un terra di conquista delle multinazionali, con la conseguenza che l’Italia sta perdendo la sua ricchezza industriale”. A Firenze il corteo era guidato dalla segretaria generale della Cisl Annamaria Furlan, secondo cui la prospettiva di uno sciopero generale “dipende molto da cosa decidera’ di fare il governo”. Per Furlan “si profila una legge finanziaria molto molto complessa. Noi vogliamo che al centro ci sia il lavoro, se no ogni strumento del sindacato ovviamente verra’ utilizzato. In ogni caso valuteremo unitariamente”.
Rocco Palombella, segretario generale della Uilm, sempre a Firenze ha ricordato che “sono 150 i tavoli fermi al ministero dello Sviluppo economico. Solo ieri ci sono stati tre incontri, ovviamente con un nulla di fatto: nel 35% di questi tavoli ci saranno lavoratori licenziati, circa 90 mila, in aggiunta ai 300 mila che hanno gia’ perso il posto di lavoro”. A sostegno delle manifestazioni dei metalmeccanici e’ intervenuto anche il segretario nazionale del Pd Nicola “Prima il lavoro – ha scritto su Twitter – Con l’Italia che scende in piazza per chiedere investimenti, sviluppo, nuove politiche economiche e industriali. Siamo con voi”.