Mezzogiorno, primo semestre +7%. Male la Sicilia (-8,2%)
EXPORT Tra le regioni che forniscono un contributo alla crescita tendenziale nazionale ci sono Piemonte (+9,6%), Veneto (+7,3%), Lombardia (+2,6%)
Nel secondo trimestre del 2015, rispetto ai tre mesi precedenti, le vendite di beni sui mercati esteri sono in forte aumento per le regioni centrali (+5,0%) e per quelle meridionali e insulari (+5,7%). Un incremento congiunturale si rileva anche per le regioni nord-occidentali (+2,1%) mentre per quelle nord-orientali (-1,5%) si registra invece una contenuta flessione. Segnali positivi si rilevano anche dal confronto dei primi sei mesi del 2015 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con l’Italia meridionale (+7,0%) che registra la crescita dell’export piu’ ampia. Anche nella ripartizione nord-orientale (+6,0%) l’incremento e’ superiore alla media nazionale (+5,0%). Le ripartizioni nord-occidentale (+4,7%) e centrale (+4,3%) sono comunque in espansione, mentre per le regioni dell’Italia insulare si rileva una contrazione delle vendite all’estero (-2,9%). Tra le regioni che forniscono un contributo rilevante alla crescita tendenziale dell’export nazionale nel primo semestre del 2015 ci sono Piemonte (+9,6%), Veneto (+7,3%), Lombardia (+2,6%), Lazio (+14,4%) ed Emilia-Romagna (+4,4%). Per contro, le regioni che contribuiscono negativamente alla crescita dell’export nazionale nel primo semestre 2015 sono Sicilia (-8,2%), Marche (-2,8%) e Molise (-3,3%).
L’aumento delle esportazioni di autoveicoli da Piemonte, Basilicata, Emilia-Romagna e Lombardia e di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici dal Lazio spiega per un terzo l’incremento dell’export nazionale nel primo semestre del 2015. Nello stesso periodo, la contrazione delle vendite di prodotti petroliferi raffinati dalla Sicilia, di metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti, da Lombardia e Puglia e di macchinari e apparecchi n.c.a. dalla Toscana contribuisce a frenare l’export nazionale per quasi un punto percentuale. Nel primo semestre del 2015, le province che contribuiscono in misura piu’ marcata a sostenere le vendite nazionali sui mercati esteri sono Torino, Potenza, Vicenza e Latina. Il calo delle vendite all’estero dalle province di Siracusa, Massa-Carrara, Pavia e Ascoli Piceno contribuisce a rallentare la crescita dell’export nazionale.
Nel primo semestre del 2015, Piemonte (+9,6%), Veneto (+7,3%), Lombardia (+2,6%), Lazio (+14,4%) ed Emilia-Romagna (+4,4%) sono le regioni che contribuiscono maggiormente a sostenere l’export nazionale. Risultano in forte espansione anche le vendite all’estero di Basilicata (+129,6%), Friuli-Venezia Giulia (+7,6%), Liguria (+7,0%), Sardegna (+7,1%) e Bolzano (+7,6%). Il calo delle vendite all’estero di Sicilia (-8,2%), Marche (-2,8%) e Molise (-3,3%) rallenta la crescita dell’export nazionale. Nel corso dei primi sei mesi del 2015, Veneto (+6,4%), Lazio (+14,8%), Basilicata (+194,2%), Lombardia (+2,0%) e Piemonte (+2,1%) sono le regioni che contribuiscono maggiormente all’aumento delle vendite verso i paesi Ue (+3,7%). Per Puglia (-14,2%), Sicilia (-8,2%) e Marche (-1,4%) le vendite verso la medesima area d’interscambio sono, invece, in diminuzione. Per quanto concerne la crescita dell’export nazionale verso i mercati extra Ue (+6,5%), le regioni che contribuiscono maggiormente al risultato sono: Piemonte (+20,2%), Veneto (+8,6%), Emilia-Romagna (+7,8%), Lombardia (+3,3%) e Puglia (+22,0%). Si rileva un importante aumento dell’export verso quest’area d’interscambio anche per Lazio (+13,6%), Friuli-Venezia Giulia (+13,2%), Bolzano (+14,2%) e Valle d’Aosta (+30,4%). Sono invece in diminuzione le vendite verso i mercati extra Ue per Sicilia (-8,2%), Marche (-5,1%) e Abruzzo (-12,1%).
L’analisi regionale per mercati di sbocco mostra come nel corso del primo semestre del 2015 la crescita registrata per l’export nazionale sia positivamente influenzata dall’incremento delle vendite verso gli Stati Uniti di Piemonte (+76,5%), Lombardia (+19,5%), Emilia-Romagna (+24,2%), Veneto (+23,1%) Friuli-Venezia Giulia (+42,7%) e Lazio (+58,4%) e del Lazio verso il Belgio (+39,5%). La rilevante flessione delle vendite di Lombardia (-26,1%), Emilia-Romagna (-32,4%) e Veneto (-32,2%) verso la Russia contribuisce a rallentare l’espansione dell’export nazionale. L’analisi congiunta per settore e regione di provenienza delle merci, svolta considerando anche il loro contributo alla variazione complessiva dell’export italiano, mostra che nei primi sei mesi del 2015 un rilevante impulso alla crescita delle esportazioni nazionali proviene dai forti incrementi registrati per le vendite all’estero di autoveicoli da Piemonte (+41,3%), Basilicata (+367,4%) ed Emilia-Romagna (+33,3%) e di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici dal Lazio (+17,2%). Contribuiscono invece a rallentare la crescita delle esportazioni nazionali le ampie flessioni delle vendite all’estero registrate per i prodotti petroliferi raffinati dalla Sicilia (-18,5%), i metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti dalla Lombardia (-4,1%) e i macchinari e apparecchi n.c.a dalla Toscana (-14,9%).
Le province che nel primo semestre del 2015 danno il contributo piu’ importante alla crescita dell’export nazionale sono Torino (+11,9%), Potenza (+173,4%), Vicenza (+8,0%), Latina (+23,7%), Treviso (+9,5%), Trieste (+60,0%), Bologna (+7,0%), Roma (+9,3%), Firenze (+7,3%) e Brescia (+4,9%). Altre province che presentano una dinamica positiva particolarmente sostenuta delle esportazioni sono Cuneo (+10,2%), Alessandria (+10,5%), Frosinone (+11,9%), Belluno (+13,2%), Lucca (+12,2%), La Spezia (+42,4%) e Savona (+17,1%). Tra le province che presentano invece una diminuzione delle vendite all’estero, associata a un importante impatto negativo sulla dinamica dell’export nazionale, si segnalano Ascoli Piceno (-10,8%), Pavia (-9,3%), Siracusa (-12,9%) e Massa-Carrara (-44,8%).