Sorpresa. A pochi giorni dal voto per le presidenziali americane, Michael Moore, già regista di “Fahrenheit 9/11” contro George W. Bush, è arrivato al cinema con un nuovo film su Donald Trump. O meglio contro Donald Trump. “Michael Moore in Trumpland”, questo il titolo provocatorio, avrà un’anteprima a New York, aveva annunciato lo stesso Moore su Twitter. E i fan del suo cinema pungente e del suo attivismo politico di sinistra, non si sono fatti attendere e sono accorsi alla proiezione anticipata gratuita, salutando il regista come una star.
Il docufilm parte da una performance che Moore avrebbe dovuto mettere in scena in un teatro dell’Ohio all’inizio del mese su Trump. Uno show poi vietato, spiega il regista perché giudicato “dai contenuti troppo controversi”. E invita così a guardare quello che i repubblicani “hanno cercato di boicottare”, girato in un luogo “trumpiano”, “TrumpLand” appunto, e in cui si ipotizzano i due diversi scenari, nel caso Trump o Hillary venissero eletti alla Casa Bianca. “Amo Michael Moore – dice un ragazzo – credo che dica le verità nei suoi lavori, e come un bravo reporter arrivi a indagare a fondo”. “Non so cosa aspettarmi – spiega un altro – non credo dia qualche rivelazione particolare, o sganci qualche bomba su Trump, ma immagino che faccia vedere l’impatto della sua candidatura, soprattutto sulla gente che lo ha dovuto seguire a causa del suo carattere così aggressivo”… “Michael Moore ha predetto tanto tempo fa una possibile vittoria di Trump alle primarie – sostiene un altro spettatore – ci sta dicendo che lui sa perché le persone votano per Trump, e ce lo mostra nel film. E io sono curioso di capire perché ci sono così tante persone a favore di Trump”. Il film è uscito in tutte le sale americane e Moore spera di colpire nel segno.