Michael Schumacher avvisato dai familiari: “È morto” | La lotta con la malattia è terminata

Michael Schumacher e Eddie Jordan -(instagram) - IlFogliettone.it
Il campione di Formula uno è sparito dalla vita pubblica nel 2013, da allora non è mai più apparso neanche in foto.
Michael Schumacher, sette volte campione del mondo di Formula 1, ha subito un grave incidente il 29 dicembre 2013 mentre sciava a Méribel, nelle Alpi francesi. Cadendo e battendo la testa su una roccia, nonostante indossasse il casco, ha riportato un grave trauma cranico.
L’impatto ha causato un’emorragia cerebrale, rendendo necessaria un’immediata operazione chirurgica e il successivo coma farmacologico. Dopo mesi di cure intensive in ospedale, Schumacher è stato trasferito in una struttura di riabilitazione e successivamente nella sua casa in Svizzera, dove continua a ricevere assistenza medica specialistica.
Le sue condizioni di salute sono mantenute riservate dalla famiglia, che ha scelto di proteggere la sua privacy. Le rare dichiarazioni ufficiali sottolineano la complessità del suo stato, descritto come “stabile” ma con limitate possibilità di recupero. La moglie Corinna e i figli, tra cui Mick Schumacher, oggi pilota automobilistico, lo supportano costantemente.
Oggi però il mondo della Formula 1 piange la scomparsa di Eddie Jordan, storico fondatore della Jordan Grand Prix. L’ex team principal irlandese, che ha lanciato la carriera di Michael Schumacher e portato al successo piloti come Damon Hill e Giancarlo Fisichella, si è spento a 76 anni dopo una lunga battaglia contro un cancro alla prostata e alla vescica.
Un’icona della Formula 1
Eddie Jordan è stato una figura carismatica e influente nel paddock della Formula 1. La sua scuderia, nata nel 1991, ha rappresentato uno dei team privati più iconici del Circus. Con il suo spirito combattivo e la capacità di riconoscere giovani talenti, Jordan ha lasciato un segno indelebile nella storia della F1.
Tra i momenti più memorabili della carriera di Eddie Jordan spicca il debutto in Formula 1 di Michael Schumacher. Era il 1991, al Gran Premio del Belgio, quando il giovane talento tedesco prese il posto di Bertrand Gachot al volante della Jordan 191. Quel weekend segnò l’inizio di una delle carriere più leggendarie nella storia dello sport.

Il messaggio di Stefano Domenicali, CEO di Formula 1
La notizia della scomparsa di Eddie Jordan ha suscitato grande commozione nel mondo della Formula 1. Stefano Domenicali, CEO di Formula 1, ha espresso il suo cordoglio con un messaggio toccante: “Siamo profondamente addolorati nell’apprendere della perdita improvvisa di Eddie Jordan. Con la sua energia inesauribile sapeva sempre come far sorridere le persone, rimanendo sempre genuino e brillante. Eddie è stato un protagonista di un’era della F1 e ci mancherà profondamente”.
Dopo aver ceduto il team nel 2005, Eddie Jordan non si è mai allontanato dal mondo della Formula 1. Ha continuato a essere una presenza costante nel paddock come opinionista e commentatore televisivo. Lo scorso dicembre, Jordan aveva rivelato pubblicamente di essere affetto da un cancro alla prostata e alla vescica, con metastasi alla colonna vertebrale e al bacino. Nonostante la gravità della malattia, ha affrontato la battaglia con coraggio, lanciando un appello alla prevenzione: “Fate prevenzione. Non sottovalutate l’importanza dei controlli regolari”.