Michelle Obama non riesce a smettere di pensare a quelle che lei non considera solo “chiacchiere da spogliatoio”, quelle così definite da Donald Trump. Durante un comizio a Manchester, in New Hampshire, la first lady è passata all’attacco definendo “intollerabile” l’atteggiamento del candidato repubblicano contro le donne. Riferendosi al video del 2005 in cui un 59enne Trump diceva di poter fare quello che voleva alle donne, anche “prenderle per i genitali”, la moglie di Barack Obama ha tuonato: “Non era sono una conversazione oscena. Non era semplici chiacchiere da spogliatoio. Quello era un individuo potente che stava parlando liberamente su comportamenti sessuali aggressivi”. “L’idea che puoi fare tutto quello che vuoi a una donna è crudele, spaventosa. E fa male”. In altri termini, è importante non eleggere quest’uomo: “Non possiamo sopportare questa cosa per un altro minuto, né far sì che i nostri figli restino a contatto con queste idee. Per un solo minuto. Figuriamoci per anni di presidenza”. E queste “chiacchiere da spogliatoio sono un insulto anche a tutti gli uomini per bene, che esistono”, ha concluso la first lady. Intanto, il Washington Post s’è schierato ufficialmente a favore di Hillary Clinton, titolando così l’editoriale di ieri: “Hillary Clinton for president”. “C’è un candidato molto qualificato e preparato”, ha scritto l’Editorial Board: “Hillary Clinton ha il potenziale per essere un eccellente presidente degli Stati Uniti e la sosteniamo senza esitazione”.
L’editoriale ha spiegato che “non stiamo facendo questo endorsement semplicemente perché il principale rivale di Clinton è spaventoso. Il candidato repubblicano, Donald Trump, è spaventoso, questo è vero, straordinariamente non qualificato come candidato presidente”. Il quotidiano ha sottolineato che, anche se si trattasse di votare “il male minore”, consiglierebbe “di votare comunque per lei”. Ma non è per questo che sostiene la candidatura dell’ex segretario di Stato. Pur riconoscendo alcuni suoi errori e debolezze, Clinton è “caparbia, forte, determinata e intelligente. Al contrario di Bill Clinton e George W. Bush”, quando arrivarono alla Casa Bianca, “conosce Washington; al contrario di Obama, ha avuto un’esperienza al governo. Non lascia che i suoi sentimenti intralcino il suo lavoro”. La maggior parte delle sue proposte in agenda sono “lodevoli” e, in parte, attuabili, dalla “riforma dell’immigrazione” all’aumento “degli investimenti nelle infrastrutture”, dall’attenzione per “la ricerca” a quella per “l’istruzione”, “dall’aumento delle imposte per i ricchi alla riforma della giustizia”. Grazie alla sua consapevolezza della leadership statunitense nel mondo e alla sua esperienza negli affari internazionali, “il mondo diventerà più sicuro, con lei”. Al contrario, “Trump si è dimostrato bigotto, ignorante, disonesto, vanitoso, vendicativo, meschino, misogino, fiscalmente avventato, intellettualmente pigro, sprezzante della democrazia e innamorato dei nemici dell’America”. Per il Washington Post, “come presidente, porrebbe un grave pericolo per la nazione e il mondo”. Clinton sarà da esempio per le ragazze, che festeggeranno, secondo l’editoriale, l’elezione della prima donna alla Casa Bianca. “Chi voterà per lei, tra quattro anni, potrà guardarsi indietro ed essere orgoglioso di quella decisione”.