Negli ultimi 15 mesi sono state finanziate 4.700 imprese che hanno potuto generare un totale di 11.421 posti di lavoro. Il potenziale finanziario messo a disposizione del Paese è in grado di sostenere circa 10.000 imprese con un incremento occupazionale di ben 24.300 nuovi posti di lavoro registrando un trend fortemente in crescita. Sono i numeri diffusi dall’Ente Nazionale del Microcredito impegnato a promuovere lo sviluppo della microimprenditoria e del lavoro autonomo e professionale, senza tralasciare l’inclusione sociale e finanziaria delle persone più svantaggiate. Il microcredito è una leva di finanza sociale per lo sviluppo economico; la sua azione si configura tra gli strumenti più importanti dell’economia sociale e di mercato, capace di incidere sulle fasce svantaggiate della popolazione ed escluse dai circuiti economici tradizionali. In particolare, per aiutare la popolazione colpita dal terremoto è stato aperto, proprio alla fine aprile, uno sportello informativo dell’Ente nel Comune di Amatrice con il quale intervenire sulla situazione sociale ed economica della località, promuovendo adeguati strumenti di finanza. Il principale obiettivo è intercettare quelle piccole e strategiche idee che siano in grado di favorire l’apertura di nuove imprese.
Questa iniziativa nasce dalla collaborazione tra l’Ente Nazionale per il Microcredito e il Comune di Amatrice. Il ruolo del microcredito diventa fondamentale in un momento storicamente difficile per l’economia italiana, compresi gli eventi sismici che producono ulteriore disagio alla popolazione e all’economia. È un valido sostegno ai cittadini che non possono chiedere un prestito alle banche per dar vita a un’iniziativa personale. Il modello assicura un significativo volano di crescita economica. Per dare una dimensione, utilizzando gli strumenti messi a disposizione dalle Istituzioni produce un effetto sull’occupazione pari a 2,43 nuovi posti di lavoro per ogni iniziativa di microcredito finanziata. L’obiettivo squisitamente politico affidato dal Parlamento e dal Governo all’Ente Nazionale per il Microcredito è quello di trasformare il disagio dei cosiddetti “esclusi” – che rappresentano un costo per la collettività – in una straordinaria opportunità, con persone che diventano nuovi contribuenti, consumatori, clienti per il sistema bancario e soprattutto nuovi imprenditori e cittadini che, in molti casi, vengono sottratti ai circuiti della criminalità e dell’usura.