Un traduttore ‘universale’ e simultaneo per le conversazioni di gruppo online e una nuova chatbot – un sistema di messaggistica che risponde alle domande delle persone grazie a un algoritmo – che promette di sembrare “umana”. Sono alcuni dei sistemi presentati da Microsoft, novità con cui la società di Redmond dimostra di voler accelerare su questo fronte così “caldo” della tecnologia. La prima è un aggiornamento di Microsoft Translator, attualmente disponibile in anteprima. Grazie alle nuove funzioni di riconoscimento linguistico e vocale, la piattaforma è in grado di tradurre in simultanea tra gruppi di persone che parlano lingue diverse, in tempo reale, puntando ad abbattere le barriere tra di loro. Il sistema supporta conversazioni fino a 100 partecipanti: quando un utente parla utilizzando l’app, tutti gli altri possono ricevere una traduzione istantanea di quanto detto.
In un video Microsoft prova a immaginare vari scenari di utilizzo dell’applicazione: da una guida turistica che descrive monumenti a persone che parlano diverse lingue ai coinquilini di diversa provenienza. Novità per le traduzioni sono da poco arrivate anche su Skype dove il traduttore simultaneo vocale ora funziona pure per le chiamate verso numeri telefonici e non solo via internet tra account Skype. L’aggiornamento del traduttore “universale” non è l’unica novità presentata dall’azienda di Redmond. Microsoft ha acceso i riflettori anche sulla Chatbot Zo, lanciata lo scorso ottobre sulla chat Kik, che utilizza e analizza le informazioni contenute sui social e in rete per sostenere conversazioni: ha già intrattenuto conversazioni con più di 100 mila persone negli Usa. Zo “imparerà” grazie alle conversazioni con gli esseri umani e risponderà usando una propria personalità.
Microsoft ha anche specificato che sono state intensificate alcune misure di sicurezza per prevenire spiacevoli episodi come avvenuto qualche mese fa con Tay. A marzo la società aveva dovuto cancellare alcuni tweet razzisti di Tay. Microsoft ha inoltre annunciato un kit per sviluppatori su Cortana per permettere alle società di integrare l’assistente virtuale con i propri servizi. All’interno di Skype i “bot” potranno interagire con gli utenti non solo in formato testuale, ma anche vocale.