Microsoft vuole spostare i suoi server sui fondali marini
I ricercatori di Microsoft vogliono far diventare le pagine scritte da Giulio Verne realtà. Hanno infatti appena ultimato un prototipo di centro dati in grado di lavorare a centinaia di metri sotto la superficie del mare. Scelta che eliminerebbe i costi dell’aria condizionata che serve per evitare che i server si surriscaldino: proprio le bollette per raffreddare i centri sono una delle voci di spesa più alte del settore. Difatti i centri dati (che forniscono energia a quasi tutto l’universo telematico) contengono migliaia di server che producono moltissimo calore: per questo, in assenza di una adeguata refrigerazione, possono surriscaldarsi, andando in avaria e rischiando di bloccare milioni di processi essenziali per la vita di tutti i giorni. Proprio per questo motivo il colosso di Redmond, Stato di Washington, pensa che spostare i macchinari nelle acque fredde del mare potrebbe risolvere il problema, andando magari anche incontro alla domanda crescente di energia da parte del settore tecnologico: Microsoft starebbe difatti pensando di collegare il sistema o a una turbina o un un sistema energetico legato alle maree, per generare elettricità.