Migliaia di persone, circa 5mila, hanno partecipato commosse all`interno del Padiglione Blu della Fiera di Genova, ai funerali di Stato delle 19 vittime del crollo del Ponte Morandi, fra cui Samuele Robbiano di 9 anni, morto insieme alla mamma e al papà, la cui piccola bara bianca è posizionata davanti a tutte le altre.
Molti i cittadini che hanno seguito la cerimonia dai maxi schermi allestiti all`esterno del Padiglione e in Piazza De Ferrari, la piazza principale del capoluogo ligure. Anche all`interno del Padiglione Blu sono stati installati dei maxi-schermi da cui è possibile assistere alla cerimonia funebre: numerosi gli applausi quando venivano inquadrate le persone coinvolte nella tragedia, a cominciare dai soccorritori, Protezione Civile e Vigili del Fuoco, che hanno voluto rendere omaggio alle salme prima dell`inizio delle esequie.
“Il viadotto è crollato: esso – com’è noto – non era solo un pezzo importante di autostrada, ma una via necessaria per la vita quotidiana di molti, un’arteria essenziale per lo sviluppo della Città”, ha detto il cardinale Angelo Bagnasco nell’omelia. “Genova però non si arrende – ha aggiunto -. L’anima del suo popolo in questi giorni è attraversata da mille pensieri e sentimenti, ma continuerà a lottare”.
L’arcivescovo di Genova, ha benedetto le 19 bare a conclusione dei funerali, auspicando poi che la benedizione divina accompagni i presenti “momento per momento, giorno dopo giorno, specialmente quando i passi più pesati e faticosi”. “Come altre volte, noi genovesi sapremo trarre dal nostro cuore il meglio, sapremo spremere quanto di buono e generoso vive in noi e che spesso resta riservato, quasi nascosto, schivo”, ha concluso Bagnasco suscitando gli applausi dei presenti.
Calorosa l`accoglienza per i rappresentanti del governo in particolare per i ministri Matteo Salvini e Luigi Di Maio e per il Presidente Sergio Mattarella che ha voluto esprimere il proprio cordoglio a tutti i famigliari delle vittime che si trovano accanto alle salme. “Sono momenti di dolore condiviso da tutta l’Italia che è unita in questo stato d’animo – ha detto Mattarella – e le parole vanno spese in questa direzione perché un paese unito rende anche più forte ed efficace la severità dell’accertamento delle responsabilità che vanno perseguite con rigore”.
“Il crollo di un ponte è la metafora di due punti che non si toccano più”. Così un imam della comunità islamica genovese ha preso la parola, a conclusione dei funerali di Stato alla fiera di Genova, per commemorare due cittadini albanesi di religione islamica e tutte le altre vittime del crollo del ponte Morandi. Dopo un momento di preghiera silenziosa, intercalata dall’invocazione di Allah akbar, l’imam ha preso la parola. “Il crollo di un ponte che sia fisico o metaforico provoca sempre dolore”, ha detto, e segna una “perdita grave per l’umanità intera. Il dolore è immenso affidiamo a Dio le nostre preghiere per tutte le vittime, le loro famiglie, i feriti e i disperi ma anche per tutti i soccorritori. La nostra preghiera – ha detto l’imam suscitando l’applauso di tutti i presenti – si trasmette anche a tutti coloro che hanno celebrato i funerali in forma privata. Siamo vicini a tutti voi e chiediamo al Signore, colui che nella sua infinità misericordia ci ha insegnato il valore dei ponti, con il primo ponte simbolico che ha unito il primo uomo e la prima donna, creando così l’unione di tutta l’umanità di renderci consapevoli delle nostre responsabilità, chiediamo a lui di accogliere le anime delle vittime e di consolare i loro famigliari.
Presente tra il pubblico una folta delegazione di lavoratori di Amiu (l`azienda di igiene urbana di Genova) che nella tragedia hanno perso due colleghi. Presenti anche le società di calcio Genoa e Sampdoria al completo con calciatori, dirigenti e presidenti. In prima fila anche l`ambasciatore di Francia in Italia, Christian Masset per rendere omaggio alle vittime francesi. Da segnalare anche la presenza di una delegazione di famigliari delle vittime della strage di Viareggio con uno striscione con le foto delle persone scomparse e la scritta “Viareggio 29 giugno 2009, niente sarà più come prima”. Contestazioni e fischi invece per l`ex Ministro Roberta Pinotti nella sua città natale e per il segretario del Pd, Maurizio Martina. Presenti alla cerimonia anche i vertici di Autostrade per l`Italia.