Paura a Calais per l’ondata di violenze “senza precedenti” tra i migranti che cercano di raggiungere la Gran Bretagna dalla citta’ portuale francese sulla Manica: gli scontri di giovedi’ pomeriggio tra afghani e africani hanno causato una ventina di feriti, di cui quattro sono tra la vita e la morte. “E’ un livello di violenza mai vista prima”, ha detto il ministro dell’Interno francese, Gerard Collomb, visitando la citta’ all’indomani della battaglia. Tra i 22 ricoverati, alcuni hanno tagli da coltello e contusioni, ma cinque sono stati feriti da armi da fuoco. Secondo una fonte, e’ ricercato un cittadino afghano. Il ministro dell’Interno ha ammesso che “la spirale di violenza e’ divenuta inaccettabile per i cittadini di Calais e per i migranti” con un livello di violenza “mai visto prima”. I quattro feriti gravi sono giovani eritrei tra i 16 e i 18 anni, raggiunti da colpi d’arma da fuoco. Gli scontri sono avvenuti giovedi’, nel primo pomeriggio tra un centinaio di eritrei e una trentina di afghani, tutti in fila per ricevere cibo in un centro di distribuzione vicino all’ospedale. Subito dopo, una seconda rissa e’ scoppiata in un sito industriale a cinque chilometri dalla citta’, con oltre un centinaio di migranti africani armati di bastoni e sbarre di ferro contro un gruppetto di 20 afghani che sono stati difesi dalla polizia. Piu’ tardi, un nuovo scoppio di violenza vicino al luogo che un tempo era la “Giungla”, il campo profughi smantellato dalle autorita’ a fine 2016: due agenti che sono rimasti feriti.[irp]
Il ricercato e’ un uomo di 37 anni sospettato di aver sparato agli eritrei vicino all’ospedale. Le risse scoppiano spesso vicino alle aree di distribuzione del cibo, ma il ministro ha anche accusato i trafficanti di esseri umani: “A Calais, la vera violenza e’ quella dei contrabbandieri che sfruttano con cinismo la miseria e la paura dei profughi”. Il governo francese ha ribadito che non permettera’ ai profughi di stabilirsi nella zona, dopo lo smantellamento della ‘Giungla’, la bidonville piu’ grande d’Europa, nell’ottobre scorso: Calais “e’ un muro, coloro che vengono qui pensano di arrivare sull’altra riva e finiscono per trascorrere mesi nelle condizioni che conosciamo”. Poi ha lanciato un avvertimento ai migranti: “Se volete andare in Gran Bretagna, non e’ qui che dovete venire” Nella citta’ sulla Manica era venuto in visita due settimane fa anche il presidente francese, Emmanuel Macron: in quell’occasione, aveva ribadito la tolleranza zero del governo per nuovi accampamenti di migranti dopo lo smantellamento della ‘Giungla’, che ospitava 10mila persone. Nei giorni successivi, Macron aveva ottenuto dalla premier britannica, Theresa May, l’impegno a nuovi fondi per aiutare la Francia a bloccare i migranti in cambio dell’accoglienza di un maggior numero di minorenni richiedenti asilo.[irp]