Migranti, raggiunta intesa Ue-Turchia. I Ventotto approvano la bozza

Migranti, raggiunta intesa Ue-Turchia. I Ventotto approvano la bozza
18 marzo 2016

 

Il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk è riuscito a far approvare dai capi di Stato e di governo dei Ventotto, al vertice in corso a Bruxelles, una proposta rivista di accordo Ue-Turchia sui migranti. Secondo lo stesso Tusk il testo è accettabile per il primo ministro turco Ahmet Davutoglu. Lo hanno affermato nel pomeriggio fonti del Consiglio europeo, al termine dei tre round negoziali che ci sono stati da stamattina fra il premier di Ankara, da una parte, e Tusk, il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker e il premier olandese Mark Rutte dall’altra.
La proposta di accordo prevede soluzioni per tutti e quattro gli elementi più controversi del negoziato, hanno spiegato le fonti. Innanzitutto, sulla cosiddetta questione delle legalità, la proposta prevede esplicitamente che tutti i punti dell’accordo saranno in linea con il diritto Ue e internazionale, e che sarà rispettato il principio di “non refoulement”, ovvero il divieto di effettuare espulsioni collettive di migranti, che dovranno sempre avere al possibilità di vedere il loro caso specifico esaminato individualmente prima di essere, eventualmente, riportati in Turchia. In secondo luogo, la bozza di accordo prevede che il sistematico rinvio in Turchia (ma sempre in base a una valutazione dei casi individuali) di tutti gli immigrati che hanno attraversato la frontiera greca in modo illegale avverrà a partire da domenica prossima, 20 marzo. In altre parole, che è arrivato nelle isole greche prima di questa data, non dovrà tornare dall’altra parte della frontiera.

Il terzo punto è quello dei fondi Ue per la gestione dei profughi e rifugiati, che Ankara chiedeva di raddoppiare da tre a sei miliardi di euro. La bozza di accordo – dopo che il negoziato ha chiarito come la più forte preoccupazione turca riguardi in realtà, più che l’entità totale, la lentezza degli esborsi per i primi tre miliardi di euro, già stanziati dall’Ue per due anni- si concentra su una serie di progetti concordati fra le parti da presentare già questa settimana e da finanziare e far partire subito. La bozza non menziona nuove cifre al di là dei tre miliardi iniziali. Il quarto punto, infine, era quello più controverso: la questione di Cipro. Inizialmente, la Turchia chiedeva ai Ventotto l’impegno a riattivare il negoziato di adesione all’Ue, bloccato da anni (sono stati aperti finora solo 15 capitoli negoziali su 35). Ankara voleva che fossero aperti cinque nuovi capitoli negoziali (15, 23, 24, 26 e 31), riguardanti rispettivamente i settori energia, stato di diritto e diritti fondamentali, giustizia e sicurezza, istruzione e cultura, politica di sicurezza e difesa. Cipro, appoggiata da diversi paesi, si era opposta, in quanto non sono ancora state e non si chiedeva che venissero rimosse le cause del blocco del negoziato, ovvero il mancato riconoscimento dell’Isola da parte di Ankara, e il rifiuto di far entrare nei porti e aeroporti turchi le navi o gli aerei ciprioti, in violazione dell’unità doganale esistente fra Ue e Turchia. La bozza di accordo prevede invece che sia aperto, entro fine giugno, un solo capitolo negoziale, il 33 che riguarda le disposizioni finanziarie e di bilancio. La proposta prevede, inoltre, che le trattative per l’adesione sia “rilanciato”, ma rispettando comunque il quadro negoziale originario, che prevede sufficienti garanzie per Cipro.

(foto, Donald Tusk (dx), presidente del Consiglio Europeo, e il primo ministro turco Ahmet Davutoglu )

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