Per risolvere la crisi migratoria serve “una soluzione europea”. Dopo le aspre polemiche tra Berlino e Roma, la Germania torna sul dossier migranti, chiedendo a gran voce “una normativa comune in materia di asilo e rifugiati”. Parlano all’unisono le ministre degli Esteri Annalena Baerbock e dell’Interno Nancy Faeser: è necessario creare norme chiare alle frontiere esterne “affinché le persone si distribuiscano alla fine in Europa in modo ordinato”. Anche perché i comuni tedeschi sono al collasso: la situazione è sempre più “tesa” e molti “hanno raggiunto i limiti”, ha precisato la responsabile degli Affari esteri.
Nei primi otto mesi di quest’anno, la Germania ha ricevuto oltre 200.000 richieste di asilo. Berlino, secondo quanto fatto trapelare da Saskia Esken, presidente del Spd, il partito socialdemocratico del cancelliere tedesco Olaf Scholz, ritiene di assumersi “molte più responsabilità di quanto dovrebbe”, ricevendo tutti quei migranti che non sarebbero registrati in Italia, ma messi “sulla strada della Germania”. E allora l’accordo raggiunto in estate per riformare il sistema di asilo dell’Ue necessita di essere attuato rapidamente, ha spiegato Baerbock. Per avere “regole chiare” è “necessaria l`approvazione del Parlamento europeo e della Commissione europea entro la fine dell`anno”, ha detto, criticando poi il fatto che la Commissione europea voglia aggiungere all’accordo un cosiddetto regolamento anticrisi.
Secondo la ministra, il “regolamento creerà ancora una volta incentivi per inviare i rifugiati in Germania senza registrazione”. Una circostanza, hanno notato il governo e i leader di alcuni lander, che Berlino non può più permettersi né accettare. Da parte sua Faeser ha respinto la proposta del leader della CSU Markus Söder di imporre un limite massimo annuale per i profughi, pari a circa 200.000 persone. Il diritto internazionale si oppone, ha detto ieri sera all’emittente ARD, facendo riferimento, tra l’altro, alla Convenzione di Ginevra sui rifugiati. Con i limiti massimi non si fa altro che ingannare la gente facendogli credere che le cose stanno migliorando, ha spiegato la ministra, perorando la causa di “una soluzione europea”.
Un intervento rapido e rigoroso per una soluzione della crisi migratoria è stato chiesto anche dal primo ministro della Sassonia, Michael Kretschmer: in Germania “la situazione è drammatica”, ha detto. Secondo Kretschmer, citato dall’emittente Ard, sarebbero necessari controlli ospedalieri per poter tenere la situazione sotto controllo e poter allontanare le persone dal Paese. “Non abbiamo altra scelta”, ha detto, non risparmiando critiche al governo federale per quella che ha inteso come una lunga esitazione. “È da un anno che parliamo a porte chiuse con il governo federale, ma non è successo nulla”, ha commentato, facendo riferimento anche a rimpatri e paesi di origine sicuri come questioni rimaste irrisolte. “Dobbiamo inviare un segnale chiaro agli stati nordafricani e alle popolazioni locali: non ha senso partire”, ha commentato.
Intanto, giovedì è atteso a Berlino il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, che sarà ricevuto dalla sua omologa Baerbock. Questa sera il titolare della Farnesina sarà invece a Parigi, per un incontro con Catherine Colonna, dopo l’apertura di Emmanuel Macron e la sua proposta di aumentare i fondi destinati ai Paesi di transito, in primis Tunisia e Algeria, subito accolta dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni. “Come ha riconosciuto anche il Presidente Macron, sull`emergenza migratoria c`è un dovere di solidarietà europea, perché l`emergenza che il nostro Paese sta vivendo è un`emergenza europea, non solo italiana”, ha osservato Tajani. “Per questo”, ha continuato, “stiamo intensificando le interlocuzioni coi nostri partner europei”.