Migranti, la linea durissima di Sunak: espulsioni e tetto su asilo

Migranti, la linea durissima di Sunak: espulsioni e tetto su asilo
Rushi Sunak
7 marzo 2023

La ministra dell’Interno britannica Suella Braverman ha presentato oggi alla Camera dei Comuni la nuova legge sull’immigrazione illegale voluta dal governo del primo ministro Rishi Sunak – il quale ha definito il provvedimento “duro ma necessario e giusto” in una conferenza stampa – confermando che i migranti in arrivo su piccole imbarcazioni saranno “rapidamente rimossi” e deportati – a quanto ha detto la ministra – “nel loro paese, se considerato sicuro, o in un paese terzo sicuro come il Ruanda”. Braverman ha affermato che il Regno unito non intende più essere “preso in giro” e la linea dura si è resa “urgente”. La normativa prevede l’arresto, la deportazione nonché il divieto di rientro in Gran Bretagna dei migranti illegali che saranno espulsi. Verrà inoltre istituita una quota massima di asili concessi.

Il provvedimento proposto dal governo è stato accolto dal Partito laburista, all’opposizione, come una “truffa che rischia di peggiorare il caos”. Più di 45mila persone sono entrate nel Regno unito attraverso l’attraversamento della Manica lo scorso anno, rispetto alle circa 300 del 2018. Ai migranti non sarà concessa la libertà su cauzione né potranno chiedere il controllo giudiziario per i primi 28 giorni di detenzione. I minori di 18 anni o coloro che non possono salire su un aereo per motivi medici, oltre a coloro che sono a rischio di grave conseguenze nel paese in cui devono essere trasferiti, potranno ritardare la deportazione. Eventuali altre richieste d’asilo saranno esaminate a distanza dopo la deportazione.

La normativa pensata dal governo Sunak inoltre precederà un limite di rifugiati che il Regno unito incanalerà in “percorsi sicure e legali”. Questo tetto verrà stabilità annualmente dal Parlamento. I migranti espulsi dal Regno unito non potranno più tornarci o chiederne la cittadinanza. La legge si applicherà retroattivamente anche agli arrivi di oggi. Braverman ha affermato che i migranti hanno finora abusato di leggi permissive in termini di diritto d’asilo. A suo dire, molte delle persone arrivate su piccole imbarcazioni provenivano “da paesi sicuri come l’Albania” e “la stragrande maggioranza” erano maschi adulti sotto i 40 anni, “abbastanza ricchi da pagare migliaia di sterline a bande criminali per il passaggio”.

Inoltre ha sostenuto che sistema di asilo costa al contribuente britannico 3 miliardi di sterline all’anno, con 6 milioni di sterline spesi ogni giorno per accogliere le persone negli hotel. Braverman e Sunak si sono detti certi che la normativa proposta sia conforme alle legislazioni sui diritti umani e, in particolare, alla Convenzione dlele Naizoni uniti e alla Convenzione europea sui diritti dell’Uomo (CEDU). Quest’ultima affermazione, però, appare in contrasto con quanto affermato dalla stessa Braverman in una lettera visionata dalla BBC, nella quale segnalava che c’è “più del 50 per cento di possibilità” che la legislazione sia incompatibile con la CEDU. Mentre i parlamentari conservatori hanno accolto con soddisfazione la proposta del governo, i parlamentari dell’opposizione hanno reagito con durezza. La verde Caroline Lucas ha descritto come “moralmente ripugnante” il fatto di impedire alla persone di chiedere asilo a meno che non usino una via legale che “a malapena esiste” e che comunque “non funziona”.

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