Migranti, maggioranza fa quadrato su pdl Lega. Scontro alla Camera

Migranti, maggioranza fa quadrato su pdl Lega. Scontro alla Camera
9 marzo 2023

Mentre la premier Giorgia Meloni era in viaggio verso Cutro, è andato in scena alla Camera lo scontro tra maggioranza e opposizione sulla proposta di legge della Lega che punta a ripristinare le misure dei decreti sicurezza di Salvini (governo Conte I). Le opposizioni hanno deciso di abbandonare i lavori della commissione Affari costituzionali per protestare contro “l’accelerazione” impressa su un tema su cui sono in arrivo novità dall’esecutivo. “La Lega tiene in scacco il governo”, hanno protestato, aggiungendo: “Ci aspettiamo che l’esecutivo ci dica qual è il suo pensiero. Se quello della Lega che vuole una stretta sui permessi o le misure del governo che sembrano allargare i criteri”.

Sul tavolo, due proposte della Lega: la prima, a firma Simona Bordonali, per negare il rinnovo del permesso di soggiorno allo straniero che viola norme in materia fiscale o contributiva. E la seconda, il casus belli, a firma Igor Iezzi, che punta a reintrodurre i decreti sicurezza sul tema delle protezioni speciali per i migranti, restringendo la casistica dei motivi per i quali non si può far scattare l’espulsione o il respingimento per le categorie vulnerabili (ad esempio verrebbe soppressa la previsione dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere tra le cause di persecuzione per i quali non si può disporre l’espulsione o il respingimento) o anche sopprimendo la possibilità di un permesso di soggiorno per protezione speciale per i vulnerabili, nei casi di rigetto della domanda di protezione internazionale.

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All’avvio della seduta, Pd, M5S, +Europa e Avs, hanno chiesto di rinviare l’incardinamento delle proposte della Lega alla prossima settimana, in attesa delle deliberazioni dell’esecutivo e per poter abbinare la proposta Magi dal titolo “Ero straniero” (sostenuta anche da Pd, az-Iv e Avs) e due Pdl annunciati dai Cinque stelle. Il presidente della commissione, Nazario Pagano (Fi), ha rimesso la decisione del rinvio a Igor Iezzi (Lega), relatore e firmatario della proposta di legge, il quale ha insistito e, dopo un acceso dibattito e un ufficio di presidenza, i lavori sono andati avanti, una scelta condivisa da tutti i gruppi di maggioranza.

“C’è stata una forzatura. Perché il Parlamento deve cominciare a esaminare un provvedimento sullo stesso argomento su cui in questi minuti il Cdm sta emanando un decreto?”, ha sottolineato il segretario di +Europa, Riccardo Magi. “Il governo in commissione – ha aggiunto Simona Bonafè del Pd – non ha risposto su questa fretta” e la sottosegretaria ai Rapporti con il Parlamento, Giuseppina Castiello, ha affermato che “il lavoro del governo è in itinere e non era possibile dare anticipazioni”. “Possibile che la mano destra non sappia cosa fa la mano sinistra? C’è anche un problema politico”, ha evidenziato Filiberto Zaratti di Avs, perché a “Cutro viene discusso in queste ore un provvedimento sugli stessi argomenti ed è del tutto evidente che per l’ordinato svolgimento dei lavori della Camera dobbiamo partire dal decreto che approverà l’esecutivo”.

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Un “primo passo” è “compiuto”, è stato il commento di Iezzi, il quale ha proseguito: “Nonostante il tentativo goffo, ridicolo e triste dell`opposizione, la proposta di legge che reintroduce i decreti Salvini sul tema delle protezioni speciali è stata incardinata. Stupisce sempre la volontà della sinistra di non mettere mano a un tema che tanto dolore anche negli ultimi giorni ha provocato”. “Ci sarà la richiesta di abbinamento che dovrebbe essere accolta”, ha poi riferito il presidente Pagano (Fi) uscendo dalla commissione, aggiungendo che non era stato possibile accogliere la richiesta di rinvio “perché era già stato fissato il calendario e non si è voluto creare un precedente”.

“Dopo l`abbandono da parte del Pd e del M5s dei lavori della Commissione affari costituzionali, dove oggi è stata incardinata la proposta di legge della Lega che punta a ripristinare alcune norme sull’immigrazione contenute nei ‘decreti Salvini’, ci corre l`obbligo ricordare che quei decreti vennero firmati quando al governo c`erano proprio i grillini. Alle giravolte del Movimento 5 Stelle eravamo abituati, un po` meno ai salti mortali del trasformismo”, ha tenuto a puntualizzare il vicecapogruppo vicario di Fratelli d’Italia, Manlio Messina.

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