“Ci chiediamo cosa debba succedere ancora affinché tutte le istituzioni, unanimemente e rapidamente, intervengano di fronte a questa pagina oscena della democrazia”. Così la Lega commenta un nuovo video della giudice di Catania Iolanda Apostolico alla manifestazione per i migranti nel 2018 a Catania. Il video è stato girato da un operatore di Lapresse. Nel filmato, che dura circa 50 secondi si vedono alcune persone, tra cui la giudice, che parlano con i poliziotti mentre altri manifestanti urlano. “Il video – dice la Lega – è sconvolgente e spazza via le ridicole difese d’ufficio e i comici tentativi di spostare l’attenzione da un fatto evidente e gravissimo: un giudice in piazza contro le forze dell’ordine”. Immagini in cui “la dottoressa Apostolico non difende donne e uomini in divisa insultati, alza la voce e il braccio, tace davanti a grida e parole irriferibili”.
Il capo del Carroccio, dal canto suo, commenta con questa frase il nuovo video: “Nessuno ci verrà a chiedere quanto siamo stati credenti, ma credibili”. Giudice Rosario Livatino (3 ottobre 1952-21 settembre 1990). Nel nuovo video il magistrato Apostolico è ripresa nel corso di una manifestazione mentre si scandisce lo slogan “Siamo tutti antifascisti”. E Matteo Salvini aggiunte: “Coppia che lavora in tribunale tifa con l’estrema sinistra davanti alla Polizia”.
Il primo video
Sarebbe stato un carabiniere a girare il video che riprende la giudice Iolanda Apostolico, finita nella bufera per non aver convalidato il trattenimento nel Cpr di Pozzallo di alcuni migranti, mentre partecipava a una manifestazione del 2018 al porto di Catania sui migranti. Sarebbe stato lo stesso militare a riferire spontaneamente ai suoi superiori che cinque anni fa aveva girato quelle immagini con il cellulare senza alcuna finalità. Video che non sarebbe mai stato allegato ad atti interni o a informative all’autorità giudiziaria e che, solo alcuni giorni fa, sarebbe stato condiviso con una ristretta cerchia di persone. I superiori del militare hanno già informato l’autorità giudiziaria di Catania. “Allo stato non vi sono informazioni da comunicare” afferma il procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro, sulla notizia che sarebbe stato un carabiniere a girare il filmato che riprende la giudice Iolanda Apostolico a una manifestazione del 2018 al porto di Catania sui migranti e che i superiori del militare dell’Arma hanno già informato l’autorità giudiziaria del capoluogo etneo. Se la Procura dovesse aprire un’inchiesta in cui potrebbe essere identificata come potenziale parte lesa la giudice etnea dovrebbe girare per competenza gli atti a Messina. L’autore del video rischia di essere indagato per abuso d’ufficio e rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio.
Il secondo video
Ieri è spuntato anche un secondo video di quella serata. Girato da un operatore di LaPresse, mostra alcune persone, tra cui Iolanda Apostolico, che si rivolge agli agenti con una mano alzata mentre altri manifestanti urlano.
Il terzo video
Ora il terzo video, pubblicato sui canali social della Lega: eccoli ancora lì, al porto di Catania, lei e il marito a intonare cori contro la polizia. “Siamo tutti antifascisti!”, urlavano battendo le mani. Insomma, poliziotti fascisti, questa l’equazione.
Le reazioni
“Credo che i difensori della magistrata Iolanda Apostolico escano veramente sconfitti dalla ridicola polemica che hanno intentato – dichiara il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri vicepresidente del Senato -. Che pena discutere per giorni di chi ha fatto il video, quando invece ne spuntano altri gravissimi. Con la Apostolico che agita le braccia contro le Forze di polizia, criticando di fatto contro chi rappresenta lo Stato e viene sommerso da insulti urlati da altre persone presenti sul molo di Catania, che gridavano `assassini, assassini`. Tutto ciò dimostra l`urgenza della sua rimozione dall’ordine giudiziario, non si può fare l`attivista accanto ad estremisti e poi disporre della libertà e della reputazione altrui. Altro che ispezioni, altro che cavilli del Csm. La Apostolico va trasferita nell’amministrazione civile dello Stato a mettere i timbri in qualche ufficio dove non possa confondere funzioni elevatissime con un’appartenenza politica ostentata – prosegue Gasparri -. Il secondo video è più grave del primo. Si è detto che la Apostolico fosse lì come se fosse un’osservatrice o una passante. Invece era lì come esplicita manifestante, nel senso letterale del termine, cioè esprimendo con gesti e presenza un atteggiamento di contestazione nei confronti di chi manteneva l`ordine pubblico. L’Apostolico farebbe bene a dimettersi oggi stesso. E in ogni caso utilizzando le norme di legge, chi deve mandarla a fare altro lo faccia rapidamente. Grazie a chi ha fatto dei video e basta con la discussione penosa sugli autori di video, quando invece il problema è la condotta della persona ripresa. E nessuno osi recare fastidio a chi ha fatto le riprese. Non tollereremo vessazioni”.
“Mi richiamo alle parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il quale ogni volta che incontra i magistrati richiama ognuno alla sobrietà del proprio compito e della propria condotta. Se un uomo politico passeggia in paese a braccetto con un mafioso non commette un reato, ma certamente proietta un immagine negativa della buona politica. Così, se un magistrato partecipa ad una manifestazione di parte, con tante bandiere di parte, in un corteo in cui si dice ‘assassino’ al poliziotto, io mi chiedo: all’indomani, quando il magistrato torna al Palazzo di giustizia quale credibilità può avere? Ecco perché io non reclamo dimissioni, credo che la magistratura abbia organi di autogoverno sufficienti per potere intervenire”. E’ questo il commento di Nello Musumeci, ministro per la Protezione Civile e le Politiche del Mare, in merito ai video dove è immortalata la Apostolico. Per Musumeci, “fra i magistrati catanesi la giudice Apostolico non è la sola a fare politica, questo è un altro tema di cui ci occuperemo in altra sede”.
“Stiamo dalla parte dei poliziotti, contro quelli Apostolico che invece li vogliono denigrare ha detto Tommaso Foti, presidente del Gruppo di Fratelli d’Italia della Camera -. E non è un attacco alla magistratura, è un riconoscere che nell’ambito della magistratura dove ci sono tantissimi che onorano la propria attività, ce ne sono altre che non onorano”.