Si è concluso questa sera al porto di Catania il braccio di ferro tra le navi ong “Geo Barents”, di Medici senza frontiere con a bordo 212 migranti, la nave tedesca Humanity1, con 34 naufraghi, e il Governo italiano. La svolta è arrivata al termine dell’ispezione sanitaria effettuata a bordo della Geo Barents e dalla quale è emersa la difficile condizione psicofisica dei migranti. Il loro stato di salute era incompatibile con la permanenza a bordo, e dunque sono stati fatti scendere. Grande gioia e pianti d’esultanza sul molo per la fine di questa lunga attesa. “Torneremo subito in mare a salvare vite”, ha annunciato il capo delegazione Juan Matias Gil. Il team medico in serata si è trasferito sulla Humanity 1 per svolgere le stesse visite su quanti erano rimasti a bordo.
Due siriani si sono gettati in mare
Hanno trascorso la notte all’aperto, sulla banchina del porto di Catania, invece i due siriani che si sono gettati in mare per protestare contro lo sbarco selettivo dei migranti dalle navi ong Geo Barents e Humanity 1 deciso dal governo. I due sono stati visitati dai medici della Croce Rossa; uno dei due, di 39 anni, ha fatto sapere Medici senza frontiere, è stato poi portato via in ambulanza con 39 di febbre. E mentre in porto sono arrivati funzionari del Viminale per ispezionare le navi, a poca distanza decine di giovani hanno manifestato chiedendo la liberazione dei migranti rimasti a bordo della nave. “Loro – ha detto Juan Matì as Gil, capo missione di Medici senza frontiere riferendosi al personale del ministero che stava valutando le condizioni dei migranti a bordo – vedranno secondo i loro criteri quanti possono scendere dalla nave, noi continuiamo a spingere perché tutti sbarchino”. “Naturalmente, la cosa che non siamo in grado di affrontare è l’incertezza. Non abbiamo informazioni che ci permettano di fare una stima di ciò che accadrà, e nessuno può occuparsene, a nessun livello. Loro lo sentono e la loro ansia cresce ogni giorno”.
Il monito di Bruxelles e la condanna di Parigi
Intanto, da Bruxelles è arrivato il monito della portavoce per gli Affari interni della Commissione europea, Anitta Hipper: i cittadini di paesi terzi presenti sul territorio di uno Stato membro dell’Ue, comprese le acque territoriali – ha detto – possono fare domanda di asilo, e in quel caso gli Stati membri sono tenuti a dare loro un accesso effettivo alle procedure di asilo. E ciò mentre il governo francese condanna il comportamento dell’Italia sui migranti, giudicandolo “inaccettabile”. Lo riporta l’agenzia Afp, che cita una fonte governativa di Parigi. Il governo italiano, secondo quanto appreso da fonti di Palazzo Chigi, aveva in precedenza espresso il suo “sentito apprezzamento per la decisione della Francia di condividere la responsabilità dell’emergenza migratoria, fino ad oggi rimasta sulle spalle dell’Italia e di pochi altri stati del Mediterraneo, aprendo i porti alla nave Ocean Viking”. A bordo della Ocean Viking ci sono 234 migranti.