Sono tre gli episodi specifici che hanno portato gli investigatori a chiedere, e ottenere, il sequestro della nave Iuventa appartenente alla ong tedesca “Jugend Rettet” bloccata mercoledì al largo di Lampedusa, per il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. A spiegarlo il procuratore aggiunto di Trapani, Ambrogio Cartosio, il quale ha sottolineato che il fermo non c’entra con il fatto che la ong non abbia voluto firmare il protocollo deciso dal governo italiano. In tre occasioni il trasbordo dei migranti sarebbe avvenuto senza che ci fosse pericolo imminente con condotte che “alla luce della legislazione italiana, integrano il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina”. I fatti documentati risalgono al 18 e 26 giugno 2017 e al 10 settembre 2016. Tuttavia, ha chiarito il Pm di Trapani, “altri episodi ci inducono a ritenere che si tratti di comportamenti abituali”. Sotto la lente l’equipaggio della nave, anche se “allo stato non ci sono indagati” e non sono emersi elementi sul coinvolgimento dei responsabili dell’ong, ma gli investigatori hanno documentato incontri e intese tra i trafficanti di migranti e membri dell’equipaggio. La motonave “Iuventa”, battente bandiera olandese poi ha fatto rotta per il porto di Trapani dove ha attraccato venerdì verso le 17.20.