Vacilla il sistema di Schengen. La Germania si blinda, l’Austria avverte Roma
Salvini: “Io sono per i confini aperti, nella legalità”. Tajani: “Approvare la riforma di Dublino”
L’accordo a Berlino tra la Cdu di Angela Merkel e la Csu bavarese per un giro di vite sui migranti rischia di innescare un ‘effetto domino’ di frontiere chiuse che farebbe vacillare il sistema di Schengen e la stessa Ue. La prima reazione e’ arrivata dall’Austria, che si e’ detta pronta “a proteggere i confini meridionali” con Italia e Slovenia. I dettagli ancora non sono chiari – il cancelliere austriaco, Sebastian Kurz, riunisce il governo a Vienna nel pomeriggio – ma si profila una stretta sui controlli al Brennero.
L’accordo tra i due partiti ‘fratelli’ dei conservatori tedeschi prevede un nuovo regime alla frontiera con l’Austria, con la creazione di ‘centri di transito’ dai quali sara’ possibile rifiutare l’ingresso ai richiedenti asilo che sono stati gia’ registrati in altri Paesi dell’Ue. Prevedendo l’afflusso di migranti respinti dalla Germania, Vienna ha fatto sapere che adottera’ “misure per evitare che siano danneggiati l’Austria e la sua gente”, in particolare proteggendo “le frontiere meridionali con Italia e Slovenia”. E, se l’Austria chiude i confini, l’Italia potrebbe vedersi costretta a fare altrettanto. “Io sono per i confini aperti, nella legalita’”, ha subito osservato il ministro dell’Interno, Matteo Salvini. “Se l’Austria vuole fare controlli, ha tutto il diritto di farlo. Noi faremo lo stesso e a guadagnarci saremo noi, perche’ sono piu’ i migranti che tornano da noi che quelli che vanno da loro”.
Il leader della Lega e ministro dell’Interno ha poi aggiunto che nel primo pomeriggio ha gia’ in programma un colloquio telefonico con il collega tedesco, il falco della Csu, Horst Seehofer, e poi sentira’ quello austriaco. In effetti l’unico modo per uscirne appare un accordo a tre fra Italia, Austria e Germania. A Strasburgo, in occasione del debutto del semestre di presidenza austriaco dell’Ue, i toni sono stati accesi. Kurz ha ribadito all’Europarlamento a Strasburgo ha ribadito che Schengen si salva solo bloccando gli sbarchi: “Un’Europa senza confini interni funzionera’ solo se saranno protetti i confini esterni”.
Il presidente dell’Parlamento Ue, Antonio Tajani, ha ricordato a Kurz la necessita’ di approvare la riforma di Dublino (“anche a maggioranza”) per non scaricare tutto il peso dell’accoglienza sui Paesi di primo ingresso, e ha avvertito che “non e’ chiudendo le frontiere interne che si risolvono i problemi”. Il presidente della Commissione, Jean-Claude Juncker, si e’ limitato a osservare che “a prima vista” l’accordo Cdu/Csu e’ “conforme al diritto comunitario”. Kurz si e’ augurato che Berlino chiarisca “rapidamente” la sua posizione (l’adozione del piano tedesco richiede ancora il ‘via libera’ della Spd, che finora si e’ mostrata tutt’altro che favorevole). E ha comunque ribadito che la questione sottolinea come importante sia “la protezione comune delle frontiere esterne dell’Ue”.[irp]